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    Summit sull’Iran, il vicepresidente Usa Pence esorta gli alleati ad abbandonare l’accordo sul nucleare

    Il vicepresidente Usa Mike Pence

    Gli Stati Uniti hanno accusato Germania, Francia e Gran Bretagna di violare le sanzioni imposte da Washington contro l'Iran

    Di Futura D'Aprile
    Pubblicato il 14 Feb. 2019 alle 20:58 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 02:33

    Il vicepresidente americano Mike Pence ha accusato gli alleati europei di aver tentato di violare le sanzioni statunitensi contro Teheran e li ha esortati a ritirarsi dall’accordo nucleare iraniano.

    Le parole di Pence sono arrivate in occasione del summit organizzato dagli Stati Uniti a Varsavia, in Polonia, per discutere della situazione in Medio Oriente e dei rapporti con l’Iran.

    “Purtroppo, alcuni dei nostri principali partner europei non sono stati altrettanto collaborativi, anzi, hanno cercato di creare dei meccanismi per evitare le nostre sanzioni”, ha affermato Pence.

    A maggio del 2018 il presidente degli Stati Uniti ha abbandonato l’accordo sul nucleare firmato nel 2015 dal suo predecessore, ripristinando le sanzioni contro Teheran. Germania, Francia e Gran Bretagna però hanno creato uno strumento finanziario per aiutare le imprese europee che hanno rapporti commerciali con l’Iran ad aggirare le sanzioni statunitensi.

    La mossa dei tre paesi Ue però non è piaciuta agli Stati Uniti, che speravano di isolare Teheran e costringere anche gli altri paesi firmatari a seguire il loro esempio.

    “È un passo sconsiderato che non farà altro che rafforzare l’Iran, indebolire l’Ue e aumentare ancora più le distanze tra l’Europa e gli Stati Uniti”.

    Francia e Germania continuano però a rifiutarsi di seguire il diktat di Washington e non hanno inviato a Varsavia dei rappresentati diplomatici di secondo livello, rimarcando così la loro opposizione alla linea dettata dagli Stati Uniti.

    Il Regno Unito invece è stata rappresentata dal suo ministro degli Esteri e anche l’Italia ha inviato il capo della Farnesina, Enzo Moavero Milanesi.

    Nel corso della due giorni tenutasi in Polonia, il vicepresidente americano ha evitato di criticare direttamente l’Iran, mettendo al centro del suo discorso le diverse sfide regionali che interessano il Medio Oriente, come la pace in Palestina e la guerra nello Yemen.

    Al summit è atteso anche Jared Kushner, genero e consigliere del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che illustrerà in un incontro a porte chiuse il quadro generale della proposta di pace statunitense per il conflitto israelo-palestinese, che verrà presentata dopo le elezioni israeliane di aprile.

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