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    Storie da guerra fredda

    I servizi segreti russi hanno fermato una presunta spia della Cia mentre tentava di reclutare un funzionario di Mosca

    Di Gualtiero Sanfilippo
    Pubblicato il 15 Mag. 2013 alle 11:32 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 20:15

    Ryan Christopher Fogle, un cittadino americano e presunta spia in collaborazione con la Cia, è stato arrestato dai servizi segreti russi mentre tentava di reclutare un funzionario dell’intelligence di Mosca.

    Si era spacciato come terzo segretario del dipartimento politico dell’ambasciata degli Stati Uniti ed era in possesso di un vero e proprio ‘kit di spionaggio’ d’altri tempi.

    È il primo caso di un americano pubblicamente accusato di spionaggio nell’ultimo decennio, ma non è la prima volta che Russia e Usa arrivano ai ferri corti privatamente: già tre anni fa, quattro russi reclutati dagli Usa e accusati di spionaggio sono stati scambiati per un gruppo di dieci spie dei servizi segreti russi che erano stati scoperti dagli Stati Uniti.

    La Fsb ha trovato l’uomo in possesso di mazzette di banconote da 500 euro, di due parrucche, tre paia di occhiali, una mappa di Mosca, un coltello pieghevole e una lettera indirizzata al funzionario da corrompere, con all’interno tutti i dettagli di una possibile collaborazione, come la retribuzione fissata a un massimo di 800 mila euro all’anno.

    Fogle è stato definito ‘persona non gradita’ dal ministro degli Esteri russo, che lo ha consegnato – dopo l’interrogatorio – all’ambasciata statunitense. “Mentre i nostri presidenti ribadiscono la loro disponibilità a collaborare e ad ampliare la cooperazione anche nel campo dell’intelligence nella lotta al terrorismo internazionale, tali azioni provocatorie in spirito da Guerra Fredda non contribuiscono al rafforzamento della fiducia reciproca”, si legge in una nota pubblicata dal Ministero degli Esteri.

    L’ambasciata americana non ha ancora commentato l’accaduto, ma l’ambasciatore Usa Michael McFaul è stato convocato dai funzionari russi per essere interpellato in merito alla vicenda.

    “L’intelligence statunitense ha più volte tentato di reclutare membri degli organi statali e dei dipartimenti speciali che erano registrati e che svolgevano attività sotto il controllo dei servizi segreti”, ha detto Vasily Bogomolov, portavoce dell’Fsb.

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