Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Esteri
  • Home » Esteri

    Stipendio doppio per Natale a 4.300 dipendenti, ma è un errore da 26 milioni

    Di TPI
    Pubblicato il 24 Dic. 2018 alle 16:49 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 19:04

    Sono ben 4.300 i dipendenti di Axa Svizzera ad aver ricevuto lo stipendio di dicembre per due volte. Inizialmente hanno pensato a un generoso regalo di Natale da parte del colosso delle assicurazione.

    Ma la gioia è durata pochi giorni: dai piani alti dell’azienda è infatti arrivata la notizia che il doppio accredito è stato un errore di gestione della contabilità con la banca.

    Il risultato è che ora i dipendenti, molti dei quali – riposta la stampa svizzera – hanno già usato parte della somma ricevuta, saranno chiamati a scegliere se restituire la “parte eccedente” ricevuta sul proprio conto corrente o trattenerla come anticipo della paga di gennaio.

    La notizia è riportata dal quotidiano svizzero Tages Anzeiger, che riporta l’imbarazzo dell’azienda. “Ovviamente abbiamo immediatamente scritto e contattato tutti i dipendenti del gruppo e ci siamo scusati per l’equivoco” ha spiegato il portavoce della compagnia, Lorenz Heinzer, contattato dal giornale svizzero.

    La causa dell’errore, ha poi spiegato il portavoce, non dipende direttamente dall’azienda ma a un difetto nella gestione dei rapporti con la banca”.

    La compagnia non ha confermato le cifre dell’errore, non volendo rendere noto l’ammontare dell’esborso per ovvi motivi legati alla quotazione in borsa del colosso delle assicurazioni, ma “considerato lo stipendio medio in Svizzera”, si legge nell’articolo, “e il numero dei dipendenti svizzeri del gruppo”, l’errore si dovrebbe aggirare intorno ai 26 milioni di euro.

    “Non sono spiccioli” fanno notare dal giornale”. Ironica la risposta del portavoce di Axa: “C’è di peggio. La cosa buona è che tutti i dipendenti hanno ricevuto lo stipendio di dicembre ben prima dell’arrivo di Natale”.

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version