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    Stati Uniti, polizia nella bufera: agenti strappano un bimbo di un anno dalle braccia della madre | VIDEO

    Di TPI
    Pubblicato il 11 Dic. 2018 alle 07:50 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 02:43

    Polizia di New York nella bufera. Proteste e rabbia negli Stati Uniti per un video pubblicato su Facebook che mostra un gruppo di agenti strappare un bambino dalle braccia della madre, durante un arresto.

    La scena arriva da Brooklyn ed ha come protagonista Jazmine Headley, 23 anni e suo figlio di un anno.

    Il video è stato girato con un cellulare da una donna presente sul posto e immediatamente postato sulla rete.

    Nella sequenza si vede chiaramente la violenta colluttazione durante la quale i poliziotti afferrano il piccolo dalle mani dalla madre, mentre la donna a terra urla: “State facendo male al mio bambino”.

    L’episodio risale allo scorso venerdì: la ragazza, disoccupata da tempo e in gravi difficoltà economiche, si era recata in un ufficio pubblico di New York per richiedere un buono da utilizzare per l’asilo nido ed essere così piì libera di lavorare come donna delle pulizie.

    Non essendoci posti liberi, Jazmine si era accovacciata in un angolo con il piccolo in grembo, ma una guardia giurata le aveva chiesto di alzarsi.

    Al suo rifiuto, la guardia aveva chiamato la polizia e la situazione è rapidamente degenerata.

    Al momento sono in corso verifiche e indagini all’interno del dipartimento di polizia e da parte del procuratore distrettuale di Brooklyn, mentre la donna resta in stato di fermo per resistenza all’arresto, comportamento ingiurioso e ostacolo dell’amministrazione pubblica.

    Il sindaco di New York Bill de Blasio ha definito l’episodio inquietante, chiedendo che la polizia faccia chiarezza.

    Le tremende immagini hanno riacceso la polemica in merito ai metodi usati dalle forze dell’ordine per fermi e arresti, nonostante il recente “patto” e i conseguenti addestramenti delle forze dell’ordine per la “riduzione del rischio”.

    Anche in questo caso, come nei precedenti, al centro delle accuse il fattore del “razzismo”: come si può leggere su diversi organi di informazione Usa, infatti, viene sottolineato ovunque come “anche in questo caso” si tratta di una donna afroamericana.

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