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    “Una svolta monumentale”: gli Stati Uniti riescono a produrre più energia di quanta immessa nella fusione nucleare

    Di Massimiliano Cassano
    Pubblicato il 13 Dic. 2022 alle 17:42

    I funzionari del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti hanno annunciato un risultato storico nella fusione nucleare: per la prima volta, gli scienziati americani hanno prodotto più energia utilizzando il metodo della fusione rispetto all’energia laser utilizzata per alimentare l’esperimento. Si è trattato di un “guadagno netto di energia”, obiettivo che da decenni in tutto il mondo si tenta di raggiungere: energia pulita e illimitata dalla fusione nucleare, la reazione che si verifica quando due o più atomi vengono fusi insieme. Secondo i dati degli scienziati, l’esperimento ha immesso 2,05 megajoule di energia nel bersaglio e ha prodotto 3,15 megajoule di energia di fusione, generando oltre il 50% di energia in più rispetto a quella immessa.

    “Questa monumentale svolta scientifica è una pietra miliare per il futuro dell’energia pulita”, ha affermato in una dichiarazione il senatore democratico degli Stati Uniti Alex Padilla. La svolta si deve ai ricercatori del National Ignition Facility del Lawrence Livermore National Laboratory in California. Il segretario all’energia Jennifer Granholm ha definito l’evento una “pietra miliare”. “Questo ci consente di replicare, per la prima volta, determinate condizioni che si trovano solo nelle stelle e nel Sole. Facciamo un passo significativo verso la possibilità di un’abbondante energia da fusione a zero emissioni di carbonio che alimenti la nostra società”.

    Al momento siamo ancora molto lontani dal potere alimentare, ad esempio, la rete elettrica, per non parlare di una intera centrale. Il progetto, sebbene rivoluzionario, ha prodotto solo energia sufficiente per far bollire circa 2,5 litri d’acqua, come ha detto alla CNN Tony Roulstone, un esperto di fusione del Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Cambridge. È però significativo perché ha dimostrato che si può effettivamente creare energia dal nulla. Ora bisognerà trovare il modo di rendere replicabile il processo su una scala più ampia.

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