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    George Soros chiude la sede della sua Fondazione in Ungheria

    George Soros

    La fondazione era stata spesso attaccata verbalmente e legalmente dal governo ungherese e lo stesso Orban durante la campagna elettorale aveva promesso di bloccare le attività di Soros nel paese

    Di Futura D'Aprile
    Pubblicato il 15 Mag. 2018 alle 17:28 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 18:15

    Il filantropo George Soros ha deciso di chiudere la sede della sua Fondazione in Ungheria a causa del clima “sempre più repressivo” che vige nel paese.

    La Open Society Foundations, che finanzia le organizzazioni non governative, sposterà i suoi uffici a Berlino, in Germania.

    Il primo ministro ungherese Viktor Orban ha più volte ribadito la sua intenzione di inasprire le regole sulle Ong nel paese.

    Uno degli slogan della campagna elettorale del premier ungherese, riconfermato un mese fa alle elezioni di aprile, era “Stop Soros”.

    Soros nega le accuse di Orban, secondo cui la sua fondazione farebbe parte di un piano per punta a far entrare in Europa i migranti per destabilizzare gli Stati.

    La Ong OSF è stata spesso attaccata verbalmente e legalmente dal partito di destra Fidesz negli ultimi tre anni.

    “Il governo dell’Ungheria ha denigrato e diffuso false informazioni sul nostro lavoro e represso la società civile per il suo tornaconto politico, usando tattiche mai viste prima nella storia dell’Unione Europea”, ha dichiarato il presidente dell’organizzazione Patrick Gaspard.

    “È diventato impossibile garantire la sicurezza dei nostri operatori e del nostro staff in Ungheria dalle interferenze arbitrarie del governo”.

    Orban non ha rilasciato dichiarazioni in merito alla decisione di Soros di chiudere la sede della sua organizzazione nel paese.

    La legge sulle Ong 

    La proposta di legge che punta a rendere più stringenti le regole per le Ong che ricevono finanziamenti dall’estero ha come obiettivo quello di garantire la sicurezza all’interno del paese, secondo quanto spiega il governo ungherese.

    I media pro-governativi accusano le Organizzazioni non governative di essere i rappresentanti di una élite non eletta e liberale che cerca di interferire con la politica dell’Ungheria.

    La proposta di legge sulle Ong prevedere una tassa del 25 per cento sulle donazioni straniere per i programmi in sostegno degli immigrati, un’autorizzazione speciale per lo staff e il blocco delle attività di tutti i gruppi che mettono a rischio la sicurezza dell’Ungheria.

    Secondo gli attivisti, la legge è diretta contro tutti coloro che osano criticare il governo di Orban.

    La proposta sarà una delle prime leggi che il nuovo Parlamento ha intenzione di varare nelle prossime settimane.

    Chi è George Soros

    George Soros, investitore miliardario la cui fortuna è stimata in 25 miliardi di dollari, è stato uno dei maggiori critici del neoeletto presidente Trump durante la scorsa campagna elettorale.

    Soros è diventato famoso durante il cosiddetto “black wednesday” del 16 settembre 1992, con un’operazione di speculazione finanziare che costrinse la Banca d’Inghilterra a svalutare la sterlina, ricavando un guadagno netto di circa un miliardo di dollari.

    Nato a Budapest nel 1930 da una famiglia di ebrei ungheresi, Soros fugge dai regimi fascisti prima in Germania e poi in Inghilterra, dove nel 1954 ottiene un lavoro dalla banca d’affari londinese Singer & Friedlander.

    Negli anni, ha contribuito a finanziare il partito democratico statunitense con centinaia di milioni di dollari e ha contribuito al sostentamento di molte Ong che si occupano di migranti e diritti umani.

    Nella lista delle sue donazioni figurano Amnesty International Ireland, Agebra Project, Center for Constitutional Rights, Human Rights Watch, American Civil liberties Union e molte altre.

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