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    Bambino sopravvive all’aborto deciso dalla madre, ma perde la vita un’ora dopo il parto. Ora lei è disperata

    La triste storia di Sophia Khan, madre di 35 anni

    Di Giovanni Macchi
    Pubblicato il 5 Set. 2019 alle 17:19 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 19:42

    Bambino sopravvive all’aborto e muore un’ora dopo il parto

    Sofia Khan, 35 anni, originaria di un paese vicino Manchester, sceglie l’aborto dopo aver appreso che il figlio sarebbe nato con una grave malformazione alla spina dorsale, per cui non sarebbe rimasto in vita: il piccolo sopravvive all’operazione, ma muore un’ora dopo il parto.

    La storia struggente ha traumatizzato Sofia, che si è ritrovata a partorire inaspettatamente, per poi perdere il neonato a solo un’ora dalla sua nascita.

    Un’esperienza traumatica che ha lasciato Sophia e suo marito Shakeel decisamente provati.

    La donna di 35 anni ha raccontato a un programma tv britannico che sentiva il piccolo scalciare anche dopo l’aborto, ma le infermiere le ripetevano che era impossibile che il feto fosse ancora vivo dopo l’iniezione letale.

    “Credo che la sua nascita e la sua morte siano stati traumatici perché non ero preparata, nessuno lo era. Nessuno mi ha ascoltata quando ho detto di sentirlo scalciare. Nessuno mi ha creduta”, racconta Sofia Khan.

    “Spero in futuro che le infermiere inizieranno ad ascoltare con più attenzione le madri, perché l’istinto di una mamma è potente”, dice ancora Sofia.

    La donna ha scoperto di essere incinta nel 2017, ma un’ecografia a cinque mesi dalla gravidanza ha rivelato che il midollo spinale del figlio non si stava sviluppando propriamente nell’utero, causando gravi danni alla spina dorsale.

    Inizialmente Sophia e suo marito non volevano abortire, credevano che tutto si sarebbe risolto, ma gli approfondimenti hanno rivelato che al piccolo mancava parte del liquido cerebrale.

    Il bimbo, dunque, per i medici sarebbe probabilmente morto durante o subito dopo il parto.

    A 24 settimane di gravidanza Sofia si è recata in un ospedale di Manchester per abortire: l’operazione è durata tre ore, e il personale medico era sicuro che fosse andata a buon fine.

    “I medici hanno eseguito due scansioni che hanno rivelato che non c’era più battito”, racconta la donna.

    “Dopo sentivo scalciare, ma l’ostetrica non mi credeva”.

    Dieci ore dopo, Sofia ha partorito. “Il bambino piangeva, non ci credevo, pensavo d’impazzire”, dichiara Sofia.

    “Pensavo di sentire il pianto perché era quello che volevo, perché in realtà ero io a volere che il piccolo fosse vivo”.

    “L’ostetrica è rimasta scioccata. Gridava aiuto, ed è corsa con il bambino nel corridoio”.

    “Lo hanno riportato indietro e mi hanno chiesto: cosa vuoi che facciamo? Non sapevo cosa dire. L’ho tenuto in braccio e l’ho coccolato e gli ho detto quanto lo amassi”.

    “Era un combattente: ha resistito per un’ora nonostante avesse un enorme buco alla colonna vertebrale, poi è morto”, racconta la donna distrutta.

    “Non posso smettere di pensare che sia voluto venire al mondo e vivere per un’ora solo per avere una carezza dalla sua mamma”.

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