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    La gang delle schiave sessuali di Epstein: reclutavano minorenni per il business dell’imprenditore

    Il gruppo di cinque donne è conosciuto da sempre ma dopo il suicidio dell'ex capo rischia la condanna traffico sessuale

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 30 Ago. 2019 alle 11:02 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 01:50

    La gang di donne che reclutava le schiave sessuali di Epstein

    La rete di persone che reclutava le schiave sessuali per il traffico di Jeffrey Epstein, il finanziere statunitense morto suicida in attesa del processo per aver abusato di minorenni, è sempre più sotto i riflettori negli Stati Uniti.

    Stati Uniti, il finanziere Jeffrey Epstein morto suicida in carcere. Era accusato di abusi e molestie

    Sin dal suicidio dell’imprenditore americano il 10 agosto scorso, la rete di complici di Jeffrey Epstein è stata sottoposta a un maggiore controllo da parte delle forze dell’ordine che stanno indagando sul caso, e coinvolte in una serie di cause legali intentate dal pubblica ministro.

    Tra i complici del presunto pedofilo statunitense trovato morto impiccato nella cella del suo carcere a Manhattan, ci sarebbe un gruppo di donne responsabili di reclutare le “schiave del sesso” minorenni di Epstein, accusato di sfruttamento della prostituzione femminile e traffico di minori.

    Come riporta il New York Times, secondo gli investigatori era questa “gang di schiave del sesso” a reclutare le minorenni che facevano parte del business sessuale di Epstein.

    Si occupavano di tutto: di reclutare le giovani vittime e di organizzare gli appuntamenti con Epstein e gli altri membri della sua rete di sfruttamento.

    Tra i membri della gang, Ghislaine Maxwell, donna del jet set americano che già nel 2017 era stata descritta in un processo come “l’impiegata di più alto livello” del gruppo di recruters.

    Insieme a lei altre cinque donne: Sarah Kellen, Lesley Groff, Adriana Ross, Nadia Marcinkova and Haley Robson, di cui quattro già identificate nel processo contro Epstein del 2007 come “potenziali complici”, poi assolte dopo che il finanziere aveva patteggiato la sua libertà con il pubblico ministero.

    L’immunità delle donne era parte dell’accordo negoziato da Epstein, nonostante queste avessero contribuito a perpetrare i tremendi abusi di cui il finanziere e la sua rete era responsabile.

    Adesso, dopo il suicidio dell’imprenditore trovato morto in carcere a New York, le donne della gang di Epstein rischiano di essere finalmente condannate dal pm per aver contribuito al business sessuale dell’uomo, e condannate per crimini di tratta e associazione a delinquere.

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