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    Molestie, abusi e sfruttamento: da Oxfam a Msf, gli scandali che hanno colpito le Ong

    Dopo lo scandalo dell'Ong britannica, escono rivelazioni su molestie avvenute all'interno di Medici senza frontiere e dell'International Rescue Committee

    Di Marta Perroni
    Pubblicato il 14 Feb. 2018 alle 18:47 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 01:47

    146 segnalazioni di abusi, di cui 40 molestie sul lavoro, 24 molestie sessuali e 2, in particolare, compiute su persone esterne allo staff.

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    Ecco i numeri diffusi da Medici Senza Frontiere che, in un comunicato, riferisce di aver già indagato e preso provvedimenti interni sulle persone coinvolte.

    La dichiarazione è avvenuta a pochi giorni dalle accuse all’ente di beneficenza con sede nel Regno Unito, Oxfam, che sta affrontando ora la tempesta per la gestione dello scandalo sessuale.

    Alcuni membri dello staff dell’organizzazione britannica sono stati accusati di aver avuto rapporti con delle prostitute ad Haiti nel 2011, dove Oxfam ha operato dopo il terremoto che aveva provocato quasi 250mila vittime e tre milioni di sfollati.

    Per quelle accuse, Penny Mordaunt, Segretario di Stato dello sviluppo internazionale del Regno Unito, aveva chiesto chiarimenti.

    Oxfam, confederazione internazionale di organizzazioni no profit che si dedicano alla riduzione della povertà globale, aveva negato qualsiasi insabbiamento delle accuse di sfruttamento della prostituzione.

    L’indagine interna della Charity Commission aveva portato però al licenziamento di quattro persone e ad altre tre dimissioni, tra cui quelle del direttore di Oxfam ad Haiti.

    La commissione ha avviato un’indagine statutaria sull’Oxfam, che nega di aver nascosto il comportamento del suo personale ad Haiti dopo il terremoto del 2010, di cui però i dettagli non sono ancora stati resi noti.

    Ad essere sotto esame sono anche le affermazioni secondo cui Roland van Hauwermeiren, l’operatore di carità al centro dello scandalo della cattiva condotta sessuale ad Haiti, lavorava per Oxfam da due anni, dopo essere stato allontanato da un’altra organizzazione umanitaria a causa di segnalazioni su un suo comportamento non appropriato.

    Il Segretario per lo Sviluppo Internazionale del Regno Unito, Penny Mordaunt, ha affermato che “non esiterà” a tagliare i finanziamenti governativi a enti di beneficenza che non hanno messo in atto robuste misure di salvaguardia.

    Durante un evento a Stoccolma per trovare il modo di porre fine alla violenza contro i minori, ha detto che “nessuna organizzazione è troppo grande, o il nostro lavoro con loro troppo complesso, per esitare a rimuovere i finanziamenti verso di loro se non possiamo fidarci”.

    Mordaunt, che ha anche parlato con la National Crime Agency (NCA) della questione, ha detto che l’incapacità di Oxfam di gestire le azioni di alcuni dei suoi dipendenti dovrebbe essere un “campanello d’allarme” per il settore.

    Per quanto riguarda Medici senza frontiere, invece, si è trattato di episodi che hanno coinvolto collaboratori della Ong e non prostitute locali come nel caso di Oxfam ad Haiti.

    Msf ha spiegato che diciannove persone sono state licenziate mentre gli altri membri del personale sono stati sanzionati in altri modi.

    “La nostra leadership si è impegnata inequivocabilmente a combattere gli abusi”, ha detto in una nota l’organizzazione umanitaria.

    “Non tolleriamo nessun abuso fisico o psicologico contro individui, molestie sessuali, relazioni sessuali con minorenni, né nessun altro tipo di comportamento che non rispetti la dignità umana”.

    “Ci aspettiamo che tutto lo staff si attenga ai nostri principi guida come stabilito nella nostra carta, che prevede che il nostro ruolo sia di fornire assistenza alle popolazioni in difficoltà e di rispettare il nostro codice etico professionale”.

    L’ultima ammissione di casi legati a violenze o molestie arriva dalla International Rescue Committee (Irc), organizzazione presieduta dall’ex ministro degli esteri del regno Unito David Miliband.

    Irc ha riconosciuto di aver avuto al suo interno almeno tre casi di abusi sessuali in Congo.

    Prima dell’ammissione il giornale inglese The Sun aveva rivelato che la Ong, che ha la propria sede a New York, era stata citata per accuse di frode e molestie sessuali nel paese africano.

    The Sun ha poi citato un rapporto inedito, secondo cui una commissione etica interna all’organizzazione aveva condotto un’indagine su 24 casi, scoprendone altri 13, menzionando anche accuse di “frode e corruzione”.

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