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    Ryanair minaccia di sospendere i voli con il Regno Unito dopo la Brexit

    Credit: Reuters

    Lo ha dichiarato l'amministratore delegato della compagnia aerea, che ora teme un mancato accordo tra Londra e l'Unione europea

    Di Andrea Lanzetta
    Pubblicato il 12 Lug. 2017 alle 14:11 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 01:52

    Durante l’audizione di alcuni tra i principali dirigenti di compagnie aeree e aeroporti presso la commissione Trasporti del parlamento europeo, l’amministratore delegato di Ryanair, Michael O’Leary, ha dichiarato che le compagnie aeree non possono aspettare la conclusione dei negoziati sulla Brexit. Se non ci sarà un accordo con l’Unione europea, Ryanair sospenderà i voli con il Regno Unito.

    “L’aviazione non può aspettare il 2019, la scadenza per le compagnie è settembre-ottobre 2018, data a partire dalla quale inizieremo a cancellare i voli”, ha dichiarato O’Leary.

    L’amministratore delegato della compagnia aerea irlandese ha fatto campagna perché il Regno Unito non uscisse dall’Unione europea e ora teme una hard Brexit, un mancato accordo tra Londra e Bruxelles che danneggerebbe la sua come diverse altre imprese, sia britanniche che del continente.

    In audizione erano presenti, oltre al patron di Ryanair, anche John Holland-Kaye, amministratore delegato dell’aeroporto di Heathrow a Londra; Kevin Toland, amministratore delegato dell’aeroporto di Dublino; Franck Goldnadel, il direttore esecutivo dell’aeroporto Charles de Gaulle di Parigi e diversi altri dirigenti di aziende del settore aeronautico, compresa Airbus.

    Tutti questi dirigenti hanno ammonito il Regno Unito e l’Unione europea delle conseguenze negative sull’aviazione e sul turismo di un mancato accordo sulla Brexit.

    Le compagnie aeree hanno evidenziato i vantaggi che il mercato unico europeo ha portato in termini di opportunità di viaggio, di posti di lavoro e di crescita economica sia nel Regno Unito che negli altri 27 paesi dell’Unione.

    Il rischio è che i passeggeri diminuiscano e che l’industria del turismo dell’Unione perda circa 21 miliardi di euro, a restarne colpiti sarebbero soprattutto Malta, Cipro e il Portogallo.

    La crisi dei rapporti avrebbe un’immediata ricaduta occupazionale, soprattutto negli aeroporti britannici. “Porteremo molti aerei fuori dal Regno Unito ad aprile 2019 e il ricollocheremo negli aeroporti europei”, ha infatti aggiunto l’amministratore delegato di Ryanair.

    I dirigenti ascoltati dagli europarlamentari hanno sottolineato la necessità di certezza delle norme e che i colloqui sul settore dell’aviazione abbiano priorità nei negoziati sul futuro rapporto tra Londra e Bruxelles.

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