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    Russia, proteste anti Putin a Mosca: 600 arresti. Fermata anche l’attivista Sobol

    L'arresto di Sobol, avvocata e membro dell'opposizione Credit: AFP

    Lyubov Sobol, madrina della manifestazione, è una fedelissima del leader dell'opposizione Alexei Navalny

    Di Marta Facchini
    Pubblicato il 3 Ago. 2019 alle 18:54 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 19:46

    Russia, proteste contro Putin a Mosca: arrestati 600 manifestanti

    “Perché avete i caschi, avete paura di una ragazza al ventesimo giorno di sciopero della fame?”, ha chiesto ai poliziotti Lyubov Sobol, fedelissima di Alexei Navalny, mentre veniva caricata a forza dagli agenti su una camionetta della polizia. L’avvocata era uscita dalla sede del suo partito per partecipare alle proteste anti Putin che oggi, sabato 3 agosto, hanno portato in piazza a Mosca, in Russia, migliaia di persone.

    Almeno seicento gli arresti degli attivisti, che contestano la decisione della commissione elettorale di escludere dalle prossime elezioni comunali i candidati indipendenti. Le manifestazioni nascono dalla mancata ammissione, a causa di presunti vizi di forma nella presentazione delle candidature, dei nomi dell’opposizione al voto per il rinnovo del consiglio comunale.

    Prima di essere portata via, Sobol ha chiesto le tessere identificative degli agenti e ha letto i loro nomi ad alta voce davanti ai giornalisti che hanno documentato il fermo. Quando ha voluto sapere le ragioni dell’intervento, le è stato risposto “20.2”, l’articolo del codice russo che vieta le manifestazioni non autorizzate.

    L’avvocata aveva chiamato a raccolta i sostenitori dell’opposizione moscovita chiedendo di sfilare pacificamente lungo l’anello dei boulevard della capitale, ovvero la storica circonvallazione interna.

    Ieri l’oppositrice, cui era stato impedito di registrarsi come candidata alla Duma di Mosca nella 43a circoscrizione elettorale, aveva twittato: “La Commissione elettorale non fa il suo lavoro, i tribunali non fanno il loro lavoro. L’unica cosa che funziona è la strada”.

    Credit: AFP

    Non è la sola figura di spicco dell’opposizione a essere stata fermata. In meno di dieci giorni, gli organizzatori e quasi tutti i candidati indipendenti più noti sono stati incarcerati. Il principale leader dell’opposizione Navalny sta scontando una condanna a trenta giorni di carcere dal 24 luglio. La scorsa settimana, 1.400 dimostranti sono stati fermati nelle proteste nella capitale, un numero mai visto dal ritorno del presidente Vladimir Putin al Cremlino nel 2012.

    Oggi a San Pietroburgo un migliaio di persone si sono riunite a piazza Lenin in sostegno al movimento di protesta anti-Cremlino.

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