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    A Mosca la parata della vittoria, Putin: “La Nato non ha voluto ascoltarci, operazione necessaria e giusta”

    Credit: EPA/MIKHAIL KLIMENTYEV / SPUTNIK / KREMLIN POOL
    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 9 Mag. 2022 alle 08:47 Aggiornato il 9 Mag. 2022 alle 11:32

    A Mosca la parata della vittoria, Putin: “La Nato non ha voluto ascoltarci, operazione necessaria e giusta”

    “La Russia ha dato una risposta preventiva all’aggressione. È stata una decisione necessaria, tempestiva e assolutamente giusta”. Così oggi Vladimir Putin ha giustificato la decisione di lanciare la guerra in Ucraina, nell’atteso discorso tenuto per il 77esimo anniversario della vittoria dell’Unione Sovietica sulla Germania nazista.

    Nell’intervento del presidente russo dalla piazza Rossa di Mosca, non c’è stato alcun annuncio importante, come previsto invece da diversi osservatori. La parata per il Giorno della vittoria non è stata l’occasione per Putin di annunciare una nuova mobilitazione contro l’Ucraina o di dichiarare ufficialmente guerra contro Kiev, dopo la cosiddetta “operazione militare speciale” lanciata il 24 febbraio scorso. Putin si è invece limitato a spiegare le motivazioni russe dietro il conflitto, accusando la Nato e l’Ucraina di aver creato “direttamente” ai confini della Russia una minaccia “assolutamente inaccettabile”.

    “Erano apertamente in corso i preparativi per un’altra operazione punitiva nel Donbass, per un’invasione delle nostre terre storiche, compresa la Crimea”, ha attaccato Putin. “A Kiev hanno annunciato la possibile acquisizione di armi nucleari. Il blocco dei paesi Nato ha iniziato a sviluppare attivamente attività militari nei territori a noi adiacenti”. “Tutto indicava che uno scontro con i neonazisti su cui puntavano gli Stati Uniti e i loro partner, sarebbe stato inevitabile”, ha aggiunto Putin, che nel suo discorso non ha citato l’obiettivo della “denazificazione”, nonostante diversi parallelismi tra la guerra combattuta in Ucraina e quella al regime nazista.

    “Nel dicembre dello scorso anno abbiamo proposto di concludere un accordo sulle garanzie di sicurezza”, ha detto Putin, facendo riferimento alle trattative per sventare il conflitto nei mesi in cui la Russia ammassava soldati lungo il confine. “La Russia ha invitato l’Occidente a un dialogo onesto, a cercare soluzioni ragionevoli e di compromesso, a tener conto dei reciproci interessi. Tutto invano. I paesi della Nato non volevano ascoltarci, il che significa che in realtà avevano piani completamente diversi. E l’abbiamo visto”, ha aggiunto Putin, criticando l’Occidente per  l’abbandono di “valori millenari”, che invece la Russia continuerebbe ad abbracciare. “Tale degrado morale divenne la base per ciniche falsificazioni della storia della seconda guerra mondiale, incitando alla russofobia, elogiando i traditori, deridendo la memoria delle loro vittime, cancellando il coraggio di coloro che raggiunsero e pagarono per la Vittoria”, ha detto il capo di stato russo, che ha accusato le autorità statunitensi di aver vietato ad alcuni veterani di prendere parte alla parata tenuta a Mosca.

    “Onoriamo tutti i soldati degli eserciti alleati – americani, britannici, francesi – partecipanti alla Resistenza, soldati coraggiosi e partigiani della Cina – tutti coloro che hanno sconfitto il nazismo e il militarismo”, ha continuato. “È nostro dovere mantenere la memoria di coloro che hanno schiacciato il nazismo, che ci hanno lasciato in eredità il compito di essere vigili e fare di tutto affinché l’orrore di una guerra globale non accada più”, ha affermato Putin, che ha dedicato un minuto di silenzio ai caduti per “la giusta battaglia” in Ucraina. “La morte di ciascuno dei nostri soldati e ufficiali è un dolore per tutti noi e una perdita irreparabile per parenti e amici. Lo stato, le regioni, le imprese, le organizzazioni pubbliche faranno di tutto per fornire assistenza a queste famiglie e aiutarle”, ha dichiarato, annunciando nuovi aiuti ai figli dei caduti. Dopo la parata militare, come da tradizione, ha poi deposto una corona di fiori presso la tomba del milite ignoto sotto le mura del Cremlino.

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