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    Elezioni Germania | Merkel vince ancora, exploit dell’ultradestra, batosta per i socialisti

    Un fotomontaggio dei manifesti elettorali di Angela Merkel e Martin Schukz. Credit: Kai Pfaffenbach

    Tutte le ultime notizie sulle elezioni del 24 settembre 2017 per rinnovare il parlamento tedesco

    Di Laura Melissari
    Pubblicato il 24 Set. 2017 alle 23:55 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:04

    SPECIALE ELEZIONI GERMANIA 2017  Chi ha vinto: qui il riassunto

    ORE 12.30 25 settembre  – La leader di Alternative für Deutschland, Frauke Petry, ha dichiarato durante una conferenza stampa con i vertici del partito che non siederà in parlamento insieme agli altri membri dell’AfD. L’annuncio rivela l’esistenza di una spaccatura all’interno del movimento euroscettico e anti-immigrazione.

    Petry ha detto che prenderà il suo seggio all’interno del Bundestag, ma non siederà insieme al gruppo parlamentare dell’AfD. “Penso che oggi dovremmo essere aperti al fatto che c’è un disaccordo sui contenuti di AfD e penso che non dovremmo tacere perché la società chiede un dibattito aperto”, ha detto.

    AfD si è affermato come terzo partito a livello nazionale, con il 12,6 per cento dei voti, cifra che garantisce il suo ingresso nel Bundestag, il parlamento tedesco, per la prima volta nella storia.

    ORE 10:00 25 settembre  – I risultati parziali sono i seguenti:

    IL PUNTO – Merkel vince ancora, exploit dell’ultradestra, batosta per i socialisti

    La CDU, il partito cristiano-conservatore della cancelliera Angela Merkel, è saldamente in testa alle elezioni per il parlamento tedesco del 24 settembre. Con il 76,2 per cento dei voti scrutinati, Merkel ha ottenuto il 33 per cento, in forte calo rispetto al dato della precedente tornata elettorale (41,5 per cento). Un risultato tuttavia sufficiente per assicurarsi il suo quarto mandato alla guida della Germania.

    Grande successo per il partito d’estrema destra ed euroscettico dell’Alternative für Deutschland (AfD), che si è affermato come terzo partito a livello nazionale, con il 12,6 per cento dei voti, cifra che garantisce il suo ingresso nel Bundestag, il parlamento tedesco, per la prima volta nella storia.

    I socialisti dell’SPD invece escono sostanzialmente sconfitti dal voto di questa tornata: sembrano infatti destinati a fermarsi al 20,5 per cento, dato che costituirebbe il loro minimo storico dal dopoguerra a oggi.

    “Oggi è un giorno triste per i social democratici tedeschi, abbiamo perso le elezioni”, ha ammesso il leader dei socialisti e candidato alla cancelleria Martin Schulz. Schulz ha aggiunto non si candiderà per le elezioni di segretario del suo partito, previste a dicembre.

    L’aspetto forse più importante è che il vicesegretario dei socialisti tedeschi ha annunciato che il suo partito non farà parte della “Grosse Koalition” (Grande Coalizione) insieme al partito della Merkel per un governo di larghe intese, contrariamente a quanto avvenuto finora.

    Questo apre uno scenario incerto e difficile per la Merkel, che dovrà cercare di formare una coalizione politica con gli altri partiti, e sulla quale si dovrà basare il suo quarto governo.

    Che succede ora: quale coalizione per il nuovo governo tedesco?

    Escludendo a priori l’AfD da tutte le possibili coalizioni (così come è stato dichiarato dai diversi partiti durante l’intera campagna elettorale), le uniche alleanze possibili sarebbero la “Grosse Koalition” tra CDU ed SPD, o la cosiddetta “coalizione Giamaica”, così chiamata dai colori dei partiti che la compongono, ovvero CDU, liberali dell’FDP e Verdi.

    La “Grosse Koalition” tuttavia sembra destinata a essere esclusa: le prime dichiarazioni degli esponenti dell’SPD infatti hanno parlato chiaramente di un ritorno dei socialdemocratici all’opposizione e, di conseguenza, della fine dell’esperienza della “Grande Coalizione” che ha sostenuto la Merkel tra il 2005 e il 2009, prima, e tra il 2013 e oggi poi.

    Il partito di Angela Merkel ha superato di oltre dieci punti i socialdemocratici dell’SPD, ma ha in ogni caso visto un calo di ben nove punti rispetto a quattro anni fa, quando raggiunse il 41,5 per cento.

    Il quarto mandato di Angela Merkel, da 12 anni al potere 

    Angela Merkel si appresta comunque a insediare il suo quarto governo, raggiungendo così il record dei suoi compagni di partito, Konrad Adenauer ed Helmut Kohl, al momento gli unici politici tedeschi ad aver vinto quattro elezioni nazionali.

    Non si tratta di due politici qualsiasi, dal momento che Adenauer è considerato il simbolo della rinascita tedesca dopo la catastrofe della Seconda Guerra Mondiale e Kohl il principale artefice della riunificazione della Germania dopo la caduta del muro di Berlino.

    In ogni caso, Angela Merkel si appresta a dover fare i conti con il parlamento più frammentato e con più partiti rappresentati della storia tedesca dal dopoguerra a oggi.

    L’exploit dell’estrema destra euroscettica (AfD)

    A beneficiare di questo crollo sembra essere stata soprattutto l’AfD, un partito nato nel 2013 su iniziativa di un gruppo di accademici contrari all’Euro con posizioni euroscettiche e contrarie all’immigrazione.

    L’AfD ha guadagnato popolarità soprattutto in seguito alla decisione di Angela Merkel del 2015 di aprire le frontiere a oltre un milione di migranti in fuga dal conflitto in corso in Medio Oriente.

    Va inoltre detto che nell’ex Germania Est, gli euroscettici di estrema destra dell’AfD sono risultati il secondo partito, con oltre il 20 per cento dei consensi, subito dopo la CDU della Merkel.

    Nello stesso territorio i socialisti dell’SPD sono relegati in quarta posizione alle spalle anche della Linke, la sinistra, qui tradizionalmente forte.

    ORE 8.15 – Con il 76,2 per cento dei voti scrutinati, i risultati parziali sono i seguenti:

    Ecco come sarà composto il prossimo parlamento, se i risultati saranno confermati:

    ORE 19:15 – Nell’ex Germania Est, gli euroscettici di estrema destra dell’AfD sono il secondo partito con oltre il 20 per cento dei consensi, subito dopo la CDU della Merkel. Nello stesso territorio i socialisti dell’SPD sono relegati in quarta posizione alle spalle anche della Linke, la sinistra, qui tradizionalmente forte.

    ORE 19:00 – Il leader dei socialisti Schulz ha detto che oggi è un giorno triste per i social democratici tedeschi, “abbiamo perso le elezioni”. Schulz non si candiderà per le elezioni di segretario del suo partito previste a dicembre.

    ORE 18:30 – Come sarà composto il prossimo parlamento, secondo i primi exit poll:

    ORE 18:15 – Aggiornamento:

    • I primi exit poll indicano che la Merkel otterrà un quarto mandato
     
    • Il vicesegretario dei socialisti tedeschi ha detto che il suo partito non farà parte della grande coalizione insieme al partito della Merkel per un governo di larghe intese, contrariamente alla situazione del governo attuale
     
    • Il partito di estrema destra euroscettico AFD entra in parlamento per la prima volta:

    ORE 18:00 – Ecco cosa indicano i primi exit poll delle elezioni in Germania:

    Domenica 24 settembre 2017 61,5 milioni di cittadini tedeschi sono chiamati alle urne per rinnovare i membri del Bundestag, la camera dei deputati tedesca, eletta direttamente dai cittadini ogni quattro anni.

    Il voto determinerà anche quale partito o coalizione assumerà il governo della Germania, che dal 2005 è stata guidata ininterrottamente dalla cancelliera Angela Merkel, anche se con diverse coalizioni.

    La sfida tra Angela Merkel e Martin Schulz

    Le elezioni legislative del 2017 hanno due principali protagonisti: l’attuale cancelliera Angela Merkel, alla guida del governo tedesco ininterrottamente dal 2005 con diverse coalizioni, e Martin Schulz, il candidato per i socialdemocratici della SPD nonché l’ex presidente del parlamento europeo. I socialisti non sono al governo in Germania dal 2005, anno in cui Gerhard Schroeder venne sconfitto da Angela Merkel.

    Alle ultime elezioni del settembre 2013, il partito cristiano-democratico (CDU) di Angela Merkel ha raggiunto il 41,5 per cento dei voti. Si è trattato del risultato più alto mai raggiunto dal 1990, quando Helmuth Kohl superò il 43 per cento.

    Tuttavia, l’insuccesso dei liberali dell’FDP, rimasti fuori dal parlamento perché sotto la soglia del 5 per cento, costrinse la Merkel a formare un governo di grande coalizione con i socialisti dell’SDP, con cui già aveva governato tra il 2005 e il 2009.

    Alle scorse elezioni quattro partiti superarono la soglia di sbarramento delle elezioni tedesche: i cristiano-democratici della CDU/CSU, i socialdemocratici della SPD, i Verdi e la Linke, partito di sinistra. Quest’anno potrebbero non essere i soli.

    I sondaggi prima del voto

    I diversi sondaggi danno Angela Merkel in testa, con percentuali di poco inferiori al 40 per cento e con circa 10-15 punti di distacco sull’SPD. Stando alle rilevazioni, entreranno in parlamento anche i Verdi, la Linke, l’FDP (che ritornerebbe dopo quattro anni nel Bundestag) e il partito di estrema destra Afd, che otterrebbe degli eletti per la prima volta.

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