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    Rimpatriata con la forza la figlia dell’ex ambasciatore della Corea del Nord in Italia

    Jo Song-gil

    La ragazza sarebbe stata prelevata con la forza mentre era in territorio italiano

    Di Futura D'Aprile
    Pubblicato il 20 Feb. 2019 alle 16:07 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 20:09

    La figlia dell’ambasciatore della Corea del Nord in Italia è stata rimpatriata con la forza a Pyongyang.

    A dare la notizia il 20 febbraio  2019 è stato Thae Yong-ho, ex viceambasciatore a Londra di Pyongyang e disertore, che da Seoul ha fatto sapere che la figlia di Jo Song-gil era stata rimpatriata. Il diplomatico ha anche specificato di aver avuto conferma del rimpatrio da fonti interne.

    “Ora si trova in Corea del Nord sotto il controllo delle autorità”.

    Le autorità stanno cercando da mesi il padre Jo Song-gil, il diplomatico nordcoreano e capo ad interim dell’Ambasciata di Roma di cui non si hanno più notizie dal novembre del 2018.

    Adesso si teme per la sorte della ragazza, dato che il governo di Pyongyang è nota per le ritorsioni a cui sottopone i familiari dei dissidenti.

    Il rimpatrio forzato sarebbe però imbarazzante anche per l’Italia: la ragazza, che secondo l’Ansa avrebbe 17 anni, si trovava sul territorio italiano nel momento in cui è stata prelevata. La giovane non era ancora riuscita a lasciare il paese per raggiungere i genitori.

    La notizia al momento è stata data unicamente dall’ex diplomatico nordcoreano, anche lui dissidente, ma non ci sono state ulteriori conferme. Thae Yong-ho è fortemente critico nei confronti del regime della Corea del Nord e ha più volte invitato il collega a raggiungerlo a Seoul.

    Adesso però ha ritirato il suo invito, spiegando che le punizioni per i familiari di chi fa defezione verso Seul sono ancora più dure.

    La risposta della Farnesina

    Il 20 novembre 2018 la Farnesina aveva ricevuto una comunicazione circa “l’assunzione delle funzioni di incaricato d’Affari a Roma da parte del Signor Kim Chon”, ha specificato in una nota il ministero degli Esteri.

    Il 5 dicembre il Ministero era stato invece informato che “l’ex Incaricato d’Affari Jo Song Gil e la moglie avevano lasciato l’Ambasciata il 10 novembre e che la figlia, avendo richiesto di rientrare nel suo paese dai nonni, vi aveva fatto rientro, il 14 novembre 2018, accompagnata da personale femminile dell’ambasciata. La Farnesina non dispone di alcuna altra informazione sulla vicenda”.

    “La Farnesina sta seguendo la vicenda da quando uscì tempo fa la notizia”, aveva anche assicurato il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi. “Insieme ai servizi competenti per queste vicende delicate stiamo normalmente portando avanti quelle che diventano le linee politiche nazionali rispetto a una questione di questo tipo, poi se ne trarranno le debite conclusioni”.

    La defezione dell’ambasciatore in Italia

    A gennaio il diplomatico nordcoreano Jo Song Il, ambasciatore che rappresenta la Corea del Nord in Italia, ha disertato e ha chiesto asilo politico a un paese europeo non ben precisato, secondo quanto riportato dalla stampa sudcoreana.

    La notizia della diserzione è stata data dal quotidiano di Seul JoongAng Ilbo, che cita fonti diplomatiche: il diplomatico Jo Song Il avrebbe chiesto asilo con la famiglia a dicembre 2018 e le autorità dell’Italia gli avrebbero offerto rifugio in una località segreta.

    Jo Song Il, 48 anni, svolgeva il ruolo di ambasciatore facente funzioni in Italia dall’ottobre del 2017, mesi in cui aveva preso assunto l’incarico detenuto in precedenza da Mun Jong Nam, spulso da Roma come segno di protesta per i test nucleari condotti da Pyongyang.

    Dopo mesi non si hanno ancora notizie sulla sorte del diplomatico.

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