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    “L’Ue protegga le frontiere”: dopo la Slovenia, anche Austria e Ungheria chiudono le porte ai rifugiati afghani

    Credits: ANSA
    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 24 Ago. 2021 alle 09:14 Aggiornato il 24 Ago. 2021 alle 09:22

    Dopo la Slovenia, anche Austria e Ungheria chiudono le porte ai rifugiati afghani

    “Gli eventi in Afghanistan sono drammatici, ma non dobbiamo ripetere gli errori del 2015. La gente che esce dal Paese deve essere aiutata dagli Stati vicini. L’Ue deve proteggere le frontiere esterne e combattere la migrazione illegale ed i trafficanti di esseri umani”. Sull’accoglienza dei profughi afghani anche il cancelliere austriaco Sebastian Kurz sposa la linea del premier sloveno Janez Jansa, al quale spetta la presidenza semestrale dell’Unione Europea, che due giorni fa si è dichiarato contrario ai corridoi umanitari dall’Afghanistan all’Europa perché “non è compito della Ue o della Slovenia aiutare e pagare per tutti coloro che fuggono nel mondo”.

    Al coro di voci si è unito il primo ministro Viktor Orban, il quale ha promesso ai cittadini di “proteggere l’Ungheria dalla crisi dei migranti” parlando in un’intervista ad una radio, pubblicata sulla sua pagina Facebook. Secondo Orban occorre evitare che i profughi lascino la regione: è importante piuttosto sostenere Turchia – che avrà un ruolo “fondamentale” – ed i Paesi dei Balcani per evitare l’ingresso dei migranti nell’Unione europea. E proprio lungo i confini più caldi, in vista dell’afflusso di migliaia di civili afghani in arrivo, i singoli Stati sono corsi ai ripari: se la Grecia ha già completato la costruzione di un muro lungo 40 chilometri lungo la frontiera con la Turchia, la Polonia starebbe già bloccando gli arrivi.

    Ewa Letowska, attivista e giurista di fama internazionale, ha denunciato la Guardia di frontiera che sta tenendo fermo al confine in condizioni disumane da oltre una settimana un gruppo di circa venti cittadini Afghanistan arrivati dalla Bielorussia. Secondo il quotidiano Gazeta Wyborcza i profughi sono stati circondati da un muro di filo spinato e nemmeno la vice presidente del Senato Gabriela Morawska Stanecka è riuscita ad attraversare il cordone dei militari per portare medicine e cibo.

    “La Ue deve lavorare sull’accoglienza e sulle quote di immigrazione legale di rifugiati afghani e deve farlo anche togliendosi l’alibi della unanimità nelle decisioni” ha detto il commissario Ue Paolo Gentiloni al Meeting di Rimini di Cl. “Rispetto l’unanimità, ma so che non ci sarà mai e ci sarà sempre qualcuno contrario a politiche di  accoglienza e a quote di immigrati legali. Niente alibi se si vuole dare una mano sui rifugiati e sull’accoglienza. Si può fare anche a maggioranza. Orban ed altri non saranno d’accordo ma fa parte delle nostre regole”, ha aggiunto. Ma considerando che anche il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato la necessità di “proteggersi dai grandi flussi di migranti irregolari”, i pochi appelli dei funzionari schierati dalla parte dell’accoglienza, alla vigilia del G7 di oggi, non fanno ben sperare.

     

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