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    Ricordando García Lorca

    Il 5 giugno del 1898 nasceva in Andalusia Federico García Lorca, uno dei più importanti esponenti della letteratura spagnola

    Di Alessandro Leuci
    Pubblicato il 5 Giu. 2015 alle 12:31 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:13

    Il 5 giugno del 1898, 117 anni fa, nasceva a Fuente Vaqueros, in Andalusia, Spagna, uno dei più importanti esponenti della letteratura spagnola: Federico García Lorca.

    Poeta, drammaturgo e regista teatrale, appartenente alla cosiddetta generazione del ‘27, Lorca fu intimo amico di personaggi e artisti illustri, come l’artista Salvador Dalì e il regista surrealista Luis Buñuel.

    Nato da una famiglia benestante, Lorca ebbe un’infanzia felice e sviluppò presto una forte passione per la letteratura, l’arte e la musica, La madre, un’insegnante, abbandonò il suo lavoro per dedicarsi esclusivamente alla formazione del figlio.

    Dopo l’università a Granada, dove seguì prima i corsi di giurisprudenza, secondo i desideri paterni, e poi gli studi in lettere, rispettando la propria vocazione, Lorca si trasferì a Madrid. Fu un periodo molto produttivo durante il quale pubblicò le sue prime opere, che tuttavia non furono immediatamente apprezzate.

    Verso la fine degli anni ’20, il poeta visse un periodo segnato da forte malessere e sofferenza, soprattutto a causa dell’impossibilità di vivere in maniera libera e sincera la propria omosessualità. Per cercare di uscire da questa spirale depressiva, nel 1929 si trasferì a New York, dove seguì alcuni corsi alla Columbia University.

    In quel periodo scrisse Poeta en Nueva York, dove si concentrò sui contrasti sociali tra ricchi e poveri e sulle dinamiche che permettono ai pochi di controllare i molti. Fu in questi anni che si convinse definitivamente della necessità di un mondo più equo e con meno discriminazioni.

    Dopo un breve soggiorno a Cuba, rientrò in Spagna. Iniziò qui un periodo molto proficuo per García Lorca: grazie al suo amico e protettore, Fernando de los Rìos, divenuto Ministro della Pubblica Istruzione, il poeta mise su un gruppo teatrale ambulante, chiamato La Barraca, con il compito di portare in giro il repertorio classico spagnolo nei villaggi rurali del Paese.

    L’attività teatrale non impedì al poeta di dedicarsi anche alla scrittura. In quegli anni pubblicò incessantemente raccolte di poesie e opere teatrali.

    Lo scoppio della guerra civile, nel luglio 1936, stravolse la sua vita. Decise di tornare nella casa dove è cresciuto, a Granada, da suo padre, rifiutando le offerte di asilo politico da parte del Messico e della Colombia, che temevano per la vita del poeta a causa delle sue posizioni contro il nazionalismo fascista di Franco.

    A metà agosto Lorca fu arrestato. Alcuni giorni dopo fu fucilato e gettato in una tomba senza nome.

    Era il 1936 e il suo corpo non è ancora stato trovato.

    Sotto la dittatura di Franco, le opere di García Lorca furono severamente censurate. Solo nel 1953 fu pubblicata la raccolta Obras completas, ma con dei passaggi tagliati per via della censura. 

    La vera giustizia però gli fu resa solo nel 1986, quando il cantautore Leonard Cohen tradusse e mise in musica la poesia “Pequeño vals vienés”.


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