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    Regno Unito, il parlamento britannico ha bocciato le 4 mozioni alternative alla Brexit

    CREDIT: Tolga AKMEN / AFP
    Di Laura Melissari
    Pubblicato il 1 Apr. 2019 alle 23:14 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 19:57

    Il parlamento britannico ha votato e bocciato una nuova serie di mozioni indicative sulla Brexit, dopo che già quelle dello scorso 27 marzo erano state tutte bocciate. La premier Theresa May intanto, nonostante le 3 sonore bocciature al suo piano, l’ultima delle quali venerdì 29 marzo, non si arrende e ha in programma un quarto voto sull’accordo.

    Al momento la Brexit resta fissata per il prossimo 12 aprile.

    Il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, dal canto suo ha convocato un summit straordinario per il 10 aprile. Prima di quella data Londra potrebbe chiedere un’estensione motivata e a quel punto spetterebbe al Consiglio decidere se concedere o meno la proroga.

    Intanto la petizione per chiedere la revoca dell’articolo 50 del Trattato di Lisbona, ha raggiunto 6 milioni di firme.

    Le mozioni votate nella serata del primo aprile sono state in tutto 4 e nessuna è stata approvata: inizialmente erano 8, ma lo speaker della Camera le ha ridotte della metà. Eccole:

    Movimento C: unione doganale – Bocciato
    Proponente: Ken Clarke, conservatore

    Questa opzione impegna il governo a negoziare “un’unione doganale permanente e globale nel Regno Unito con l’Ue” come parte di qualsiasi accordo sulla Brexit. Questo accordo darebbe al Regno Unito relazioni commerciali più strette con l’Ue e ridurrebbe la necessità di alcuni (ma non tutti) controlli alla frontiera irlandese. Ma allo stesso tempo impedirebbe al Regno Unito di aprire accordi commerciali indipendenti con altri paesi. Il 27 marzo questa mozione è stata bocciata per pochissimi voti.

    Proposta D: “Mercato comune 2.0” – Bocciata
    Proponente: Nick Boles, conservatore

    Questa proposta significherebbe entrare a far parte dell’Associazione europea di libero scambio e dello Spazio economico europeo, con paesi come la Norvegia. Significa che il Regno Unito rimarrebbe parte del mercato unico dell’Ue e manterrebbe la libertà di circolazione, in modo che i cittadini britannici mantengano il diritto di vivere e lavorare nell’Ue e viceversa.

    Mozione E: voto confermativo dei cittadini – Bocciata
    Proposte: Peter Kyle e Phil Wilson, laburisti

    Questa mozione prevede un voto dei cittadini per confermare qualsiasi accordo sulla Brexit approvato dal Parlamento, prima che possa essere attuato. Questa opzione il 27 marzo aveva ottenuto il maggior numero di voti tra tutte le 8 opzioni, ma era comunque stata bocciata con 268 a favore e 295 contrari.

    Movimento G: supremazia parlamentare – Bocciato
    Propositore: Joanna Cherry, Scottish National Party

    Questa opzione offre una serie di misure per impedire al Regno Unito di lasciare l’Ue senza un accordo. In primo luogo, richiede al governo di cercare un’estensione se non verrà trovato un accordo entro due giorni dalla data di uscita.

    Se l’Ue non accetta un’estensione, il giorno prima dell’uscita del Regno Unito, ai parlamentari sarà stato chiesto di scegliere tra una Brexit senza accordo o la revoca dell’articolo 50 per fermare del tutto la Brexit.

    I deputati di Westminster non hanno preso in considerazione questo piano prima di oggi.

    Le mozioni che non sono più state messe al voto sono:

    Mozione A: Diritto unilaterale di uscita dal backstop
    Proponente: John Baron, conservatore

    La proposta prevede che il Regno Unito possa svincolarsi dal backstop ogni volta che lo desidera, senza il permesso dell’Unione europea.

    Il backstop è una clausola che serve a mantenere aperta la frontiera tra l’Irlanda del Nord e la Repubblica irlandese “in tutte le circostanze”, se il Regno Unito e l’Ue non riescono a concordare una relazione commerciale permanente in tempo utile.

    Proposta B: No deal in assenza di un accordo di ritiro
    Proponente: John Baron, conservatore

    Questa mozione chiede ai parlamentari di sostenere che il Regno Unito lasci l’Ue senza un accordo il 12 aprile, se a quella data non sarà approvato l’accordo di May. Se il Regno Unito lasciasse l’Ue senza un accordo, significherebbe negoziare le condizioni dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC), il che potrebbe significare tariffe su determinate merci e controlli supplementari sulle merci del Regno Unito che entrano nell’Ue. Una mozione simile era stata già bocciata il 27 marzo.

    Proposta F: votazione dei cittadini per evitare No deal
    Proposte: Graham Jones, laburista, e Dominic Grieve, conservatore

    Si tratta di una mozione che prevede che i cittadini possano esprimersi sul futuro di Brexit nel caso in cui il Regno Unito lasciasse il paese senza il No deal. Non è mai stata messa ai vota prima di oggi.

    Mozione H: EFTA e SEE
    Proponente: George Eustice, conservatore

    Questa proposta propone che il Regno Unito si ricolleghi al più presto all’Associazione europea di libero scambio

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