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    Le reazioni del mondo musulmano all’attacco di Medina

    Sorpresa e sdegno sono i sentimenti predominanti all'indomani dell'attacco sul secondo sito più sacro dell'Islam, e c'è l'invito a restare uniti contro i terroristi

    Di TPI
    Pubblicato il 5 Lug. 2016 alle 12:51 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 20:27

    Nella giornata di ieri, lunedì 4 luglio 2016, l’Arabia Saudita ha subito tre attacchi in tre diverse città, Jeddah, Qatif e Medina, che hanno causato la morte di quattro persone, tutti uomini delle forze di sicurezza, oltre che degli attentatori suicidi che si sono fatti esplodere.

    L’attacco più grave per il bilancio – le quattro vittime sono morte tutte in esso – e per l’altissimo valore simbolico del luogo colpito è senza dubbio quello alla Moschea del Profeta di Medina, il secondo sito più sacro dell’Islam non solo perché Medina è la città che ha accolto il profeta Maometto dopo che lasciò la Mecca, ma anche perché proprio lì si trova la sua tomba.

    L’intero mondo musulmano ha reagito con sdegno per questi “atti deplorevoli che non hanno alcun rispetto per la santità del posto, del momento e di persone innocenti”, come li ha descritti un portavoce del ministero dell’Interno saudita.

    Importante il commento del ministro degli Esteri iraniano, Javad Zarif che ha detto:

    Non è rimasta alcuna linea rossa che i terroristi non abbiano oltrepassato. Sunniti e sciiti continueranno a esserne vittime se non ci uniamo contro di loro”.

    Anche l’erede al trono di Abu Dhabi, principe Mohammed bin Zayed al-Nahyan ha invitato i musulmani a rimanere uniti.

    Parole di condanna sono state espresse dal presidente indonesiano Joko Widodo, che ha detto che il terrorismo non può essere giustificato e ha invitato il pubblico a rimanere calmo ma vigile, e il primo ministro malese Najib Razak che nel condannare in particolare l’attacco sul luogo sacro di Medina ha sottolineato che il terrorismo non appartiene all’Islam.

    Il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu ha espresso parole di cordoglio, mentre il ministro degli Esteri del Qatar Mohammed bin Jassim al-Thani ha scritto:

    Lo spargimento di sangue in nome della religione è inaccettabile. Il Qatar condanna con fermezza le esplosioni in Arabia Saudita e riconferma la propria solidarietà”.

    Altre personalità del mondo musulmano, cantanti, scrittori, figure accademiche, hanno espresso la loro solidarietà e la sorpresa nel vedere sotto attacco un sito così sacro come la Moschea del Profeta:

    Non avrei mai pensato che nella mia vita avrei letto un articolo che parlava di un attacco suicida a Medina”, ha scritto su Twitter Farah Safy-Hallan.

    Ma c’è anche chi sottolinea, giustamente, che spesso i musulmani sono le prime vittime di attacchi mortali e che non dovrebbero essere costretti a scusarsi per gli atti vili commessi da alcuni individui.

    Infine, lo studioso siriano Muhammad al-Yaqoubi ha scelto di citare il profeta Maometto stesso: “Chiunque faccia del male alla gente di Medina sarà punito da Allah e sciolto come ferro nel fuoco o come sale nell’acqua”.

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