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    “Era ossessionato dalla mia verginità, mi ha rapita e stuprata ininterrottamente per sei mesi. Volevo suicidarmi”

    L'orribile storia di Sunny, segregata in casa dal suo stupratore quando aveva 17 anni

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 28 Ago. 2019 alle 09:32 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 19:43

    Rapita e stuprata a 17 anni da un uomo ossessionato con la verginità

    Sunny aveva 17 anni quando il suo rapitore 40enne l’ha rapita, stuprata, e tenuta in cattività in una casa di campagna per sei mesi, riducendola a schiava.

    L’uomo era ossessionato dalle ragazze ancora vergini, e dopo aver incontrato Sunny non l’ha più lasciata andare.

    Prima l’ha minacciata, e obbligata a farsi dare il suo numero di telefono.

    Poi ha iniziato ad apparire fuori dalla sua abitazione minacciandola di bruciare i genitori con l’acido se non faceva quello che lui desiderava.

    In seguito ha iniziato a pedinarla, e a stuprarla per strada in macchina occasionalmente.

    Infine l’uomo ha deciso di ingannare la famiglia di Sunny e convincere i genitori che i due stavano insieme, così da portare la ragazza a vivere con lui.

    A quel punto è iniziato il vero inferno, in cui Sunny veniva stuprata ogni giorno, rinchiusa in una stanza con un letto e la tv, e costretta a fare tutto quello che il sadico uomo desiderava.

    Sunny ha raccontato a un emittente televisivo britannico di stare così male da desiderare di morire.

    “Mi faceva fare cose disgustose e mi sottomesseva: chiamavo quella casa la casa delle torture”.

    “Sono arrivata al punto in cui continuavo a cercare di suicidarmi, e lo pregavo di uccidermi. Ogni volta che mi torturava, volevo solo che tutto finisse”, racconta Sunny.

    Poi nel 1997, la donna, che ora ha 41 anni e ha racchiuso la sua storia nel libro “Wings” (Ali), è riuscita a scappare, approfittando del fatto che l’uomo si fosse scordato di chiudere a chiave la porta di casa.

    Ma l’odissea non è finita subito, perché il rapitore è riuscito a ritrovare Sunny, nel frattempo tornata a casa dei suoi, “e stuprarla per l’ultima volta in macchina”.

    Infine lo stupratore ha lasciato il Paese senza mai essere processato o apparire in tribunale.

    L’unico modo che ha Sunny di stare meglio e superare il dolore, è quello di raccontare la sua storia e trasmettere il coraggio di reagire a chi come lei ha subito drammatiche esperienze simili alle sue.

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