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    Un ragazzo palestinese ha ucciso una ragazza israeliana in un insediamento nei territori occupati

    La settimana scorsa, un quindicenne palestinese era stato ucciso per errore dai soldati israeliani mentre tornava a casa

    Di TPI
    Pubblicato il 30 Giu. 2016 alle 15:20 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:23

    Un ragazzo palestinese ha pugnalato a morte una ragazza israeliana di 13 anni nella sua camera da letto in un insediamento nei territori occupati della Cisgiordania, giovedì 30 giugno 2016.

    Le guardie israeliane dell’insediamento di Kiryat Arba hanno sparato all’autore dell’attacco uccidendolo e uno dei membri del team di vigilantes armati è stato ferito.

    L’assalitore è stato identificato come un diciannovenne residente in un vicino villaggio palestinese. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto che la sua casa sarà distrutta e i permessi che consentono ai suoi parenti di lavorare in Israele saranno revocati.

    Da ottobre, assalitori palestinesi hanno ucciso 33 israeliani e due turisti americani in un’ondata di attacchi, per lo più armati di lame. 

    Le forze israeliane hanno invece ucciso almeno 198 palestinesi di cui, secondo Israele, 134 persone coinvolte in attacchi contro gli israeliani. 

    Gli altri sono stati uccisi in scontri, proteste e controversi “errori di valutazione”, come il quindicenne Mahmud Rafat Badran, di Beit Ur al-Tahta a sud di Ramallah, cui i soldati israeliani, che stavano rispondendo a colpi di arma da fuoco a una sassaiola diretta contro alcuni veicoli, hanno sparato mentre rientrava dalla piscina in un villaggio vicino intorno all’1:30 di notte di martedì 21 giugno.

    Malgrado gli attacchi siano meno frequenti di prima, gli israeliani continuano a vivere in un clima di allerta permanente, mentre i leader palestinesi sostengono che gli assalitori agiscono perché disperati dallo stallo nei colloqui di pace, fermi dal 2014, anno della controversa Operation Protective Edge delle forze armate israeliane che ha ucciso oltre 2.200 palestinesi e messo Gaza sotto assedio, e dalla continua espansione degli insediamenti israeliani sui territori palestinesi che dovrebbero un giorno formare lo stato della Palestina.

    Malgrado gli insediamenti siano considerati illegali dalla maggior parte dei paesi, Israele li ritiene legittimi.

    Il cosiddetto Quartetto (Stati Uniti, Unione Europea, Nazioni Unite e Russia) che sponsorizza i negoziati di pace in Medio Oriente diffonderà a breve un rapporto che raccomanderà di intraprendere una serie di iniziative per costruire mutua fiducia tra le parti e lavorare nel senso della soluzione dei due stati.

    Tuttavia, il rapporto molto probabilmente contiene critiche severe alla politica espansionistica israeliana e all’incitamento alla violenza di una parte della leadership palestinese.

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