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    È morta la ragazza sudafricana costretta a vivere nel corpo di un’anziana

    Ontlametse Phalatse era affetta da una malattia rara, la progeria, che causa l'invecchiamento precoce. È stata la prima donna nera nel paese a cui è stata diagnosticata

    Di TPI
    Pubblicato il 15 Apr. 2017 alle 17:51 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 17:07

    All’anagrafe Ontlametse Phalatse aveva 18 anni, ma ne dimostrava almeno una settantina a causa della gravissima malattia genetica di cui soffriva fin dalla nascita, la progeria, che la costringeva a vivere intrappolata in un corpo da anziana. 

    La ragazza che si era auto-soprannominata “la First Lady del Sudafrica” si è spenta martedì 11 aprile all’ospedale universitario Dr George Mukhari di Ga-Rankuwa, nella periferia di Pretoria. Era conosciuta nel paese, poiché era stata la prima donna nera nel paese alla quale era stata diagnosticata la progeria. Quest’ultima è una patologia che causa un invecchiamento precoce, anche se apparentemente i bambini colpiti alla nascita risultano essere normali.

    I primi sintomi possono includere un difetto nella crescita e una sclerodermia localizzata. Altri segni compaiono durante lo sviluppo, come la crescita limitata, l’alopecia e un aspetto caratteristico consistente in un piccolo viso con una mascella poco prominente. Ma con il passare degli anni, la pelle si fa più rugosa e si arriva perfino alla perdita della vista e al sopraggiungere di problemi cardiovascolari. 

    Ontlametse non si è mai arresa e ha superato di gran lunga anche le aspettative di vita limitate che i medici avevano pronosticato per lei: secondo questi ultimi, la sua vita sarebbe giunta fino ai 14 anni e non oltre. Invece la “First Lady sudafricana” ha resistito per altri quattro anni. 

    La ragazza si è spenta dopo aver realizzato il suo sogno: in occasione del suo diciottesimo compleanno, il premier sudafricano Zuma le aveva fatto una sorpresa andando a farle visita a casa. Lei era divenuta un’icona nel paese, non solo per la sua patologia, ma soprattutto per la grinta con la quale affrontava le innumerevoli difficoltà. Nel mondo, i casi segnalati di progeria sono all’incirca un centinaio e lei rappresentava il primo caso in assoluto segnalato in Africa. 

    Dopo la sua morte, su Instagram sono comparsi numerosi messaggi di cordoglio e affetto: il presidente sudafricano Jacob Zuma nel commemorarla l’ha ricordata come “una figlia speciale del Sudafrica”, nonché una valorosa combattente.

    – I casi nel mondo

    Nel mondo si contano all’incirca un centinaio di persone affette da questa malattia genetica. Il più famoso di tutti è Samuel Berns, un ragazzo americano malato di progeria, morto nel gennaio del 2014 all’età di 17 anni. Il giovane era diventato noto per aver preso parte a un cortometraggio della casa di produzione Hbo intitolato “La vita secondo Sam” che documentava la convivenza con questa patologia nella quotidianità. 

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