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    Il quotidiano francese Libération pubblica un numero speciale fatto esclusivamente da siriani

    In occasione del quinto anniversario della guerra in Siria, Libération ha dedicato il numero di venerdì 11 marzo alla vita quotidiana nel paese

    Di TPI
    Pubblicato il 12 Mar. 2016 alle 12:41 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 00:49

    L’11 marzo del 2016 il quotidiano francese Libération è uscito in edicola con un numero speciale. In occasione del quinto anniversario della guerra in Siria, il giornale ha pubblicato uno speciale intitolato in Arabo “Tahrir”, liberazione o emancipazione. 

    In copertina, accanto a un disegno del fumettista siriano Juan Zero che ritrae alcuni bambini su una giostra costruita su una bomba, si legge: “Il quotidiano dei siriani, un numero interamente redatto da giornalisti, intellettuali e artisti siriani che raccontano un paese in guerra da cinque anni”.

    L’edizione conta 20 pagine in cui si racconta la vita quotidiana in città ormai devastate dalla guerra, gli orrori della conta delle vittime, il contrabbando di petrolio e il ruolo della Russia nel conflitto.

    Le persone che hanno contribuito a questo numero speciale erano tra i giovani che sono scesi in piazza nel 2011 per chiedere libertà, dignità e democrazia. Sono le stesse persone che hanno dato vita al movimento dei cittadini-giornalisti che hanno documentato la guerra sin da quando i media stranieri hanno lasciato la Siria. Infatti, dal 2011 sono fioriti i giornali locali distribuiti nelle città per contrastare l’informazione faziosa dei media di stato. 

    Ma sono anche quegli artisti critici nei confronti del regime che sono stati costretti all’esilio. Lo speciale include infatti una pagina sull’arte e su come i lavori degli artisti siriani siano stati influenzati dalla guerra.

    Bénédicte Jeannerod, di Human Rights Watch, ha spiegato come l’iniziativa sia nata da un’idea di un gruppo di Ong, tra cui anche Amnesty International, a cui Libération ha aderito con entusiasmo. La giornalista franco-siriana Hala Kodmani si è poi mobilitata alla ricerca di contributi da parte di giornalisti, scrittori e artisti siriani.

    Libération, noto ai lettori col nomignolo di Libé, è un quotidiano parigino di sinistra fondato nel 1973 dal filosofo Jean-Paul Sartre.

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