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    Continuano le proteste negli Stati Uniti per l’uccisione di tre afroamericani

    Scontri con la polizia in Minnesota e in Louisiana, migliaia di manifestanti sono scesi per strada nelle principali città americane

    Di TPI
    Pubblicato il 10 Lug. 2016 alle 17:43 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 02:53

    La tensione resta altissima negli Stati Uniti dopo l’uccisione di tre afroamericani in Minnesota, in Louisiana e in Texas e la strage di agenti di polizia a Dallas. Nelle principali città americane proseguono le manifestazioni organizzate dal movimento Black Lives Matter (le vite dei neri contano), e in alcuni casi sono sfociate in violenza.

    In Minnesota, dove nei giorni scorsi era stato ucciso l’afroamericano Philando Castile, nella notte tra sabato e domenica 10 luglio sono state bloccate alcune strade e cinque agenti sono rimasti feriti dal lancio di petardi e bottiglie di vetro dopo che oltre duecento manifestanti hanno forzato il cordone di sicurezza. La polizia ha risposto con il lancio di lacrimogeni.

    In Lousiana, a Baton Rouge, dove è stato ucciso l’altro afroamericano, Alton Sterling, si sono verificati scontri tra il gruppo delle Nuove pantere nere e gli agenti: almeno trenta persone sono state arrestate, ma il resto della manifestazione si è svolta pacificamente.

    Tra i fermati anche l’ex candidato sindaco di Baltimora Deray McKesson, esponente di spicco del movimento Black Lives Matter. La polizia ha sequestrato almeno due fucili.

    A Dallas, ancora scossa dall’uccisione di cinque agenti da parte di un ex riservista afroamericano che aveva combattuto in Afghanistan, il dipartimento di polizia ha rafforzato le misure di sicurezza dopo l’avvistamento di un uomo con una maschera nera vicino al quartier generale.

    A Miami i dimostranti hanno bloccato l’Interstate 395, chiusa dalla polizia per un breve lasso di tempo. Bloccate dai manifestanti anche alcune rampe di accesso alle autostrade a San Francisco e a Fresno, in California. A Wahington circa 400 persone hanno marciato pacificamente per il terzo giorno consecutivo nel quartiere di Georgetown. A New York la polizia ha arrestato 74 persone che stavano manifestando per le strade di Manhattan.

    A nulla sono serviti gli sforzi del presidente Barack Obama di allentare le tensioni: “É stata una settimana difficile e dolorosa, ma io credo fermamente che l’America non è divisa come qualcuno ha suggerito, non è tornata agli anni Sessanta. Non ci sono rivolte, ma solo persone che stanno manifestando pacificamente”, ha tentato di rassicurare durante il suo viaggio in Europa, nonostante la morte di cinque agenti per mano del cecchino di Dallas, definito da Obama come uno “squilibrato”. 

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