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    Le proteste della casta Jat in India sono finite e l’acqua è tornata a Nuova Delhi

    I danni sono stati enormi: almeno 850 treni cancellati, 500 fabbriche chiuse e gravissime perdite economiche

    Di TPI
    Pubblicato il 23 Feb. 2016 alle 09:57 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 23:21

    La situazione in India ha iniziato a normalizzarsi, dopo che 10 milioni di abitanti di Nuova Delhi erano rimasti senz’acqua a causa delle proteste della casta Jat, che avevano danneggiato gli impianti idrici della città. 

    I leader della casta rurale, hanno raggiunto un accordo nella tarda serata di lunedì 21 febbraio per terminare le proteste che hanno paralizzato lo stato di Haryana. Le vittime sono state in tutto 19, e 170 i feriti. 

    La città di Rohtak è stata l’epicentro della violenza. La casta Jat chiedeva più posti di lavoro pubblici e posti riservati alle caste disagiate nei college. 

    Il primo ministro indiano Nerendra Modi è rimasto in silenzio per tutto il tempo in cui le proteste sono andate avanti. 

    Migliaia di soldati sono intervenuti per sedare le manifestazioni. L’esercito, lunedì 22 febbraio, era riuscito a riprendere il controllo di un canale che fornisce tre quinti di acqua della capitale. La crisi idrica continuerà ancora per qualche giorno.  

    Il bilancio dei danni è stato enorme: oltre alla crisi idrica, almeno 850 treni cancellati, 500 fabbriche chiuse e gravissime perdite economiche. 

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