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    Professore mostra in classe immagini pedopornografiche: alunni sotto shock

    Il professore pedofilo del Texas che avrebbe continuato a insegnare a piede libero, se non fosse stato per un'incidente in classe

    Di Veronica Di Benedetto Montaccini
    Pubblicato il 5 Dic. 2018 alle 10:05 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 02:44

    Professore pedofilo arrestato.

    Si è rovinato con le sue stesse mani James Edward Alleman, 45enne docente di informatica alla Belton High School, in  Texas. Il 28 settembre 2018 doveva mostrare un video educativo alla sua classe liceale, ha impostato il proiettore, ma è in quel momento che gli allievi hanno scoperto l’inquietante verità.

    Il professore sotto accusa

    Immagini pedopornografiche

    Sullo schermo, dal suo desktop, sono apparse le immagini pedopornografiche che custodiva gelosamente sul suo pc personale.  Quando quelle immagini hanno cominciato a scorrere, in aula è sceso il gelo.

    Nell’imbarazzo assoluto il professore ha cercato di spegnere il pc, di bloccare il video. Ormai era troppo tardi: i ragazzi avevano visto le immagini incriminate. «Questo non avrebbe mai dovuto accadere» ha detto a bassa voce, ma ormai il suo destino era segnato.

    L’arresto e le perversioni del professore

    Costretto alle dimissioni immediatamente dopo l’incidente, Alleman è stato posto sotto indagine dalla polizia e successivamente arrestato, dopo che sui suoi pc sono stati trovati quattro brevi video in cui appariva una bambina di 10 anni nuda in bagno, ignara del fatto che lì fosse stata installata una videocamera fissa che la riprendeva.

    La bambina è stata in seguito identificata, ma ha detto alla polizia di non aver capito dove fosse stato registrato il filmato. Gli investigatori, ovviamente, non hanno comunicato la sua identità. Dall’esame dei dispositivi sequestrati è emerso inoltre che il docente era continuamente a caccia di materiale pedopornografico su internet, usando termini di ricerca, anche in cinese e in giapponese, relativi a “masturbazione a scuola”, “adolescenti scandalose”, “adolescenti in biancheria intima in webcam” o “adolescenti in video chat”.

    Un incidente ha fortunatamente fatto venire a galla un problema molto più profondo.

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