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    Un professore italiano è stato scambiato per un terrorista e fatto scendere dal suo aereo

    La sua vicina pensava che i calcoli fossero un testo in arabo e ha fatto scattare l’allarme sul volo in partenza da Philadelphia

    Di TPI
    Pubblicato il 8 Mag. 2016 alle 16:39 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 03:02

    Guido Menzio, un ricercatore di economia italiano presso la University of Pennsylvania negli Stati Uniti è stato costretto a scendere da un volo della American Airlines perché una sua vicina aveva scambiato i calcoli di un’equazione differenziale che stava risolvendo sul retro di un menu di un ristorante per un testo in arabo.

    A raccontare l’inconveniente è stato lo stesso Menzio sulla sua pagina Facebook. “La passeggera accanto a me chiama una hostess e gli passa un biglietto”.

    L’aereo, diretto a Syracuse in Ontario, dove Menzio doveva tenere una lezione alla Queen’s University era pronto per il decollo, ma immediatamente è tornato al gate e al ricercatore è stato chiesto di scendere dal velivolo.

    ”Sono venuti a interrogarmi. Mi hanno chiesto della mia vicina. Gli ho detto che non avevo notato nulla di strano. Loro mi hanno risposto che lei pensava fossi un terrorista perché stavo scrivendo strane cose su un pezzo di carta. Ho riso, li ho portati sull’aereo e gli ho mostrato i miei calcoli”, scrive Menzio.

    A insospettire la donna, probabilmente, sono stati anche gli scuri ricci del ricercatore e l’accento straniero.

    Quando hanno capito l’errore, le autorità si sono scusate e hanno autorizzato Menzio a reimbarcarsi sul volo.

    L’economista ha raccontato al Washington Post di essere stato “trattato rispettosamente”, ma ha criticato “un protocollo di sicurezza troppo rigido, basato sul contributo di persone che possono essere completamente incompetenti”, come ha dimostrato il suo caso.

    Non è la prima volta che il timore di attentati crea disagi e problemi alle compagnie aeree. Un mese fa uno studente iracheno era stato costretto a scendere da un aereo in decollo dopo che un passeggero lo aveva sentito parlare in arabo con uno zio.

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