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    La neo presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen avverte l’Italia: “Sui conti monitorerò da vicino”

    Credit: AFP

    L'esponente della Cdu ha affrontato diversi temi in un'intervista

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 18 Lug. 2019 alle 20:30 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 00:41

    Ue, la presidente della commissione Ursula von der Leyen: “Sui conti monitorerò l’Italia da vicino”

    La neo presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen si è raccontata in una lunga intervista a La Repubblica in cui ha affrontato diversi temi: dall’immigrazione alle sanzioni alla Russia sino ai conti dell’Italia sui quali afferma che “monitorerò da vicino”.

    L’ex ministro della Difesa tedesco e membro della Cdu, il partito di Angela Merkel, è stata eletta il 16 luglio con soli 9 voti in più del necessario, divenendo, comunque, la prima donna alla guida dell’esecutivo Ue.

    Chi è Ursula von der Leyen, la nuova presidente della Commissione europea

    Proprio sulla maggioranza risicata che l’ha sostenuta, von der Leyen ha dichiarato che: “molti hanno votato contro di me perché ho presentato un programma chiaramente pro-europeo che non condividevano”.

    Eppure, la giornalista Tonia Mastrobuoni le fa notare che molti dei voti ricevuti sono arrivati dagli euroscettici, tra cui gli esponenti del M5S.

    La presidente della Commissione Ue, però, ribatte che: “La stragrande maggioranza dei voti è arrivata dai popolari, dai socialisti e dai liberali” e che gli euroscettici che l’hanno sostenuta non l’hanno fatto perché è stato offerto loro qualcosa in cambio, ma semplicemente perché “conoscevano il mio lavoro come ministro della Difesa e sanno che sono una persona con la quale si può lavorare”.

    Le ambizioni della von der Leyen per i lavori della Commissione

    Sulle ambizioni politiche della Commissione, la neo presidente dell’esecutivo Ue ha le idee molto chiare.

    Secondo la von der Leyen, infatti, le priorità sono la lotta ai cambiamenti climatici, l’introduzione di un salario minimo per tutti i Paesi membri e l’assicurazione europea sui disoccupati, e la riforma del trattato di Dublino sulle politiche migratorie.

    Sul clima, la politica tedesca afferma che l’Europa è vicina a “punto di non ritorno”. “Dobbiamo far pagare un prezzo maggiore per le emissioni di Co2, dobbiamo investire in ricerca e sviluppo ed energie verdi” dichiara la von der Leyen, la quale spiega che su questo tema “verrà formulato un piano più dettagliato nei prossimi mesi”.

    L’assicurazione sui disoccupati, invece, secondo la presidente “servirebbe a superare i momenti difficili dovuti a shock esterni come per esempio una hard Brexit”, mentre sul salario minimo, l’ex ministro della Difesa ribadisce di essere favorevole, sottolinenando l’importanza di definire bene i dettagli per evitare di spingere i lavoratori nel mercato nero.

    Il Patto di Stabilità e l’avvertimento all’Italia

    Il Patto di Stabilità è da sempre al centro del dibattito europeo tra chi ne chiede il rispetto severo delle regole e chi propone di sfruttarne la flessibilità.

    Su questo argomento, la neo presidente afferma: “La mia ambizione è cambiare il linguaggio in modo che riusciamo di nuovo ad ascoltarci a vicenda e a trovare soluzioni pragmatiche, così come i cittadini se lo aspettano da noi”.

    Tuttavia “il Patto di Stabilità contiene opzioni di flessibilità che dovremmo usare senza ledere le regole, che restano necessarie”.

    Sull’Italia, invece, la von der Leyen sembra avere le idee chiare. “La Commissione attuale ha deciso di non aprire una procedura d’infrazione eccessiva – dichiara la politica tedesca – La Commissione che presiederò monitorerà molto da vicino la situazione in Italia, così come in altri Paesi. Il nostro obiettivo è di riuscire a investire per stimolare la crescita senza contravvenire alle regole esistenti”.

    La neo presidente poi dichiara che: “C’è stata un po’ di retorica, ma credo che i fatti parlino più di mille parole: dal 2015 la flessibilità concessa all’Italia sul Patto di stabilità le ha concesso di liberare 30 miliardi di euro, circa l’1,8% del suo Pil”.

    Le politiche migratorie in Europa

    Sul tema dell’immigrazione, la von der Leyen dichiara: “Gli ultimi anni ci hanno insegnato come non mai che le risposte semplici non ci portano da nessuna parte”.

    “Dobbiamo investire pesantemente in Africa per ridurre le pressioni migratorie. Allo stesso tempo dobbiamo combattere il crimine organizzato, riformare Dublino e fare in modo che Schengen possa sopravvivere”.

    E proprio sul trattato di Dublino, la politica tedesca sottolinea: “Mi meraviglio come un accordo così sbagliato sia potuto essere firmato”.

    Sull’operato dell’Ong, la neo presidente non sembra avere dubbi: “Salvare vite è sempre un obbligo, ma salvarle non risolve la questione più generale, che è molto più grande. E quando i profughi arrivano a terra, bisogna essere chiari. Chi arriva illegalmente e non ha diritto all’asilo, deve tornare indietro”.

    La Brexit e i partiti euroscettici

    Sulla Brexit “l’accordo che abbiamo firmato è buono e non ne vedo altri all’orizzonte. Penso che sia cruciale che l’uscita del Regno Unito dall’Ue sia ordinato” dichiara l’ex ministro della Difesa tedesco.

    E ai partiti euroscettici, la von der Leyen dice che: “L’euro è molto più delle banconote e delle monete nelle nostre tasche. E’ un simbolo dell’unità europea, la promessa tangibile di protezione e prosperità”.

    Chiusura sulla Russia che “continua a violare le leggi internazionali”. Ecco perché la von der Leyen si dice favorevoli al mantenimento delle sanzioni, cercando al tempo stesso il dialogo con Mosca.

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