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    Il presidente della camera dei deputati del Brasile si è dimesso

    Eduardo Cunha, un ultra-conservatore evangelista era stato travolto da una serie di scandali di corruzione

    Di TPI
    Pubblicato il 8 Lug. 2016 alle 10:18 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 20:36

    Il presidente della camera dei deputati brasiliana, Eduardo Cunha, ha rassegnato in lacrime le dimissioni giovedì 7 luglio. Il
    sistema politico brasiliano, tre mesi dopo il voto di impeachment per la presidente
    Dilma Rousseff, resta agitato, ma in pochi probabilmente si lamenteranno per la
    decisione del capo della contestata istituzione.

    Cunha, un ultra-conservatore evangelista,
    era stato sospeso dall’incarico lo scorso maggio dal Supremo tribunale
    federale, dopo essere stato travolto da una serie di scandali di corruzione,
    tra cui l’accusa di aver nascosto conti segreti in Svizzera, di aver abusato
    del suo potere, di aver intimidito altri deputati e di aver ostruito la
    giustizia.

    Sebbene avesse negato le accuse e
    assicurato di non aver intenzione di dimettersi, negli ultimi mesi le pressioni
    politiche perché facesse un passo indietro erano cresciute. Lo stesso
    presidentead interim del Brasile Michel Temer, compagno di partito all’interno del
    Movimento democratico brasiliano, gli aveva consigliato di dimettersi.

    Il discorso con cui Cunha ha annunciato le
    dimissioni è stato caustico: “Lascio perché, come è noto, la camera è acefala,
    a causa di un interim bizzarro che non è in linea con le esigenze del paese,
    che invece aspetta da tempo il cambiamento del presidente della Repubblica”.

    Il dato politico fondamentale, tuttavia, è
    se Cunha perderà anche il suo seggio di deputato e con esso l’immunità
    parlamentare. Fonti giudiziarie sostengono che sia questione di tempo perché le
    prove contro l’ex presidente della Camera, coinvolto nello scandalo Lava Jato
    sono schiaccianti.

    Infatti, sono molti gli alleati che temono
    ripercussioni nel caso di una condanna dell’ex presidente della Camera, che secondo
    molti ha costruito la base del suo successo politico grazie alla conoscenza dei
    segreti di alleati e avversari. Alcuni media brasiliani hanno riportato la
    notizia che Cunha ha assicurato Temer che, se andrà in prigione, non ci andrà
    da solo.

    Cunha aveva avuto un ruolo fondamentale
    durante la votazione per l’impeachment di Dilma Rousseff: secondo gli avversari
    era stata una vendetta contro il Partito dei lavoratori della presidente che
    aveva rifiutato di appoggiarlo durante l’inchiesta della commissione etica del
    parlamento.

    Ma il suo calcolo di spostare l’attenzione
    dal suo caso su quello della presidente Rousseff o la speranza di avere una
    ricompensa da coloro che grazie a lui sono saliti al potere, alla fine si è
    rivelato sbagliato.

     

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