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    La petizione da un milione di firme per impedire la visita di Trump nel Regno Unito

    L'iniziativa è nata come risposta indignata al decreto sui rifugiati firmato dal presidente americano. Nonostante gli appelli, l'invito non è stato cancellato

    Di TPI
    Pubblicato il 30 Gen. 2017 alle 13:45 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 22:45

    Una petizione è stata lanciata in risposta al divieto temporaneo firmato da Trump venerdì’ì 27 gennaio 2017, che colpisce i viaggiatori negli Stati Uniti che provengono da un gruppo di paesi a maggioranza musulmana: Iraq, Iran, Libia, Somalia, Sudan, Siria e Yemen. 

    “Donald Trump dovrebbe avere il permesso di entrare nel Regno Unito in qualità di capo del governo degli Stati Uniti, ma non dovrebbe essere invitato a compiere una visita di stato ufficiale perché ciò causerebbe imbarazzo per Sua maestà la regina Elisabetta II”, recita la petizione.  “La misoginia ben documentata di Donald Trump e la sua volgarità lo squalificano per essere ricevuto sia dalla regina sia dal principe del Galles. Pertanto, durante il periodo della sua presidenza, Trump non dovrebbe essere invitato nel Regno Unito per una visita ufficiale di stato”.

    L’indignazione ha preso corpo in una petizione lanciata sul sito del parlamento britannico che finora ha superato quota un milione di firme per impedire la visita ufficiale di Donald Trump prevista a breve nel Regno Unito. 

    L’invito è stato avanzato nei giorni scorsi dalla premier britannica Theresa May, a sua volta in visita ufficiale a Washington. Nonostante il numero delle firme aumenti con il passare delle ore, Downing Street ha annunciato che la sua posizione non è affatto cambiata e che l’invito è stato accettato dal presidente americano. 

    Sul sito del parlamento britannico c’è scritto chiaramente che quest’ultimo è costretto a rispondere a tutte le petizioni che hanno ricevuto più di 10mila firme. Nel caso in cui una petizione raggiunga le 100mila firme, il contenuto dev’essere considerato materia di dibattito in parlamento. 

    “L’invito è stato esteso ed è stato accettato”, ha fatto sapere una portavoce di Downing Street. Inoltre, secondo quanto riferito dalla Bbc, una fonte interna ha suggerito che rifiutarsi di accogliere Trump sarebbe “un gesto populista”. 

    La visita ufficiale del presidente Trump è prevista alla fine del 2017 e include anche un incontro con la regina Elisabetta II. 

    Domenica 29 gennaio, il ministro degli Esteri Boris Johnson ha chiarito che la linea politica adottata dagli Stati Uniti non colpisce direttamente i cittadini del Regno Unito, mentre il Foreign Office ha ribadito che i britannici con doppia cittadinanza sono esenti dal divieto di viaggio controverso, ma questo non è stato sufficiente a frenare l’ondata di polemiche nel paese. 

    Nel week end migliaia di persone hanno protestato nelle città del Regno Unito e grandi manifestazioni sono in programma anche per la giornata di lunedì 30 gennaio. 

    La baronessa ed ex deputata del partito conservatore, Sayeeda Warsi, intervistata dalla Bbc, ha ribadito che al presidente americano non dovrebbe essere concesso l’onore di una visita di stato. “Questo è qualcosa che la Gran Bretagna non dovrebbe fare per un uomo che non ha rispetto per le donne, che manifesta disprezzo per le minoranze, che considera di poco valore le comunità Lgbt e che non ha nessuna compassione per i più deboli”. 

    “Coloro che gestiscono e governano questo paese non dovrebbero inchinarsi a un uomo che condivide valori che non appartengono alla cultura britannica”, ha aggiunto Warsi. “Penso che facendo ciò, stanno inviando un segnale sbagliato”.

    — LEGGI ANCHE: Cosa prevede in pratica il divieto contro immigrati e rifugiati voluto da Trump

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