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    Patrick Zaky, il tribunale egiziano prolunga di 15 giorni la custodia cautelare

    Patrick Zaky Credits: Facebook

    Il ricercatore egiziano che studia all'Università di Bologna ha sostenuto davanti alla Corte di Mansura, nel Nord dell'Egitto, di non essere titolare dei profili social sui quali, secondo l'accusa, avrebbe diffuso notizie false

    Di Veronica Di Benedetto Montaccini
    Pubblicato il 22 Feb. 2020 alle 14:28 Aggiornato il 22 Feb. 2020 alle 14:57

    Patrick Zaky resterà in carcere

    Patrick resterà in carcere: è stata prorogata per altri 15 giorni la detenzione del ricercatore egiziano che studia al master dell’Università di Bologna, arrestato al suo rientro in Egitto.

    Il giovane è accusato di aver diffuse notizie false e di aver preso parte a manifestazioni non autorizzate. Zaky, nell’udienza che si è tenuta a Mansura, 120 km a nord del Cairo, ha ribadito che gli account social incriminati non erano i suoi e che non aveva alcun legami con un’altra pagina a lui attribuita.

    Inoltre, riguardo al suo coinvolgimento nelle proteste, ha spiegato che nelle date contestate – 23 e 24 settembre 2019 – lui si trovava in Italia dov’era arrivata il 28 agosto 2019 per preparare il master.

    Patrick Zaky in carcere: “Sono innocente”

    “Sono innocente. Conosco la legge e se fossi stato a conoscenza di qualsiasi illegalità non sarei tornato. Non capisco perché sono stato arrestato. Sono cristiano e avrei anche potuto chiedere asilo in Italia, ma non ho voluto”, ha detto Patrick Zaky davanti al giudice, al procuratore e ai due diplomatici presenti in rappresentanza dell’Italia e dell’Ue. Ma le parole del giovane non sono bastate.

    Patrick Zaky: un riassunto del caso

    Allo scadere dei 15 giorni le accuse contro di lui potrebbero essere discusse e il giovane potrebbe avere la possibilità di difendersi. Oppure la detenzione potrebbe essere rinnovata fino a 200 giorni.

    Patrick è apparso forte di fronte ai giudici: ha i capelli corti, gli sono stati tagliati in carcere senza spiegazione, un’infezione a un occhio e qualche difficoltà a respirare a causa del sovraffollamento della cella. Ma ha potuto ricevere medicine dalla sua famiglia e il procuratore ha promesso ai familiari un accesso più lungo.

    Il portavoce di Amnesty International in Italia, Riccardo Noury, ha commentato su Twitter: “Altri 15 giorni di detenzione preventiva per Patrick Zaky. Una decisione crudele ma che non fermerà in alcun modo la mobilitazione per ottenere il suo rilascio”.

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