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    Perché il pallone dei Mondiali che Putin ha regalato a Trump contiene un microchip

    Putin ha regalato a Trump un pallone ufficiale dei Mondiali di Russia 2018 a Helsinki.

    Il presidente degli Stati Uniti aveva ricevuto il pallone, marca Adidas, in dono da Putin all'incontro di Helsinki

    Di Viola Stefanello
    Pubblicato il 26 Lug. 2018 alle 12:34 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 23:46

    In molti avevano avvisato online il presidente degli Stati Uniti Donald Trump che il pallone da calcio ufficiale dei Mondiali 2018, regalatogli da Vladimir Putin in occasione del loro incontro a Helsinki, potesse contenere dei microchip.

    Il senatore repubblicano Lindsey Graham aveva addirittura twittato “Se l’avessi ricevuto io, avrei fatto controllare che non ci fossero dei dispositivi di intercettazione al suo interno e non l’avrei mai fatto entrare nella Casa Bianca”.

    E guardando più approfonditamente il pallone si nota, infatti, che qualcosa di strano in effetti c’è.

    È infatti un pallone di ultima generazione ideato da Adidas proprio per i Mondiali in Russia 2018 che contiene al suo interno la funzione “Near-field communication“. Si tratta allora di un pallone di ultima generazione che contiene davvero dei microchip pensati per dialogare e trasmettere informazioni a telefonini, tablet o PC che si trovino nelle vicinanze.

    Il microchip è pubblicizzato da Adidas come nient’altro che un gadget per appassionati per poter vedere video speciali di partite e altri contenuti inediti una volta accostato un dispositivo mobile. Il chip è nascosto nel logo, in bella vista sulla superficie del pallone.

    Questo speciale gadget è addirittura in vendita online, a un costo che va dai 165 agli 83 dollari.

    Sono in molti a pensare, però, che un pallone con questo genere di funzionalità possa potenzialmente fungere da “cavallo di Troia”, una spia russa insospettabile nella Casa Bianca.

    Adidas non ha voluto commentare rispetto alla possibilità che il microchip presenti vulnerabilità di sicurezza, ma Bloomberg sostiene che il chip non possa essere modificato. Nella descrizione del pallone sul sito della compagnia c’è infatti scritto che “non è possibile cancellare o riscrivere i parametri tecnici” del pallone.

    Il microchip utilizza la tecnologia che viene usata anche per i pagamenti contactless usati anche per Apple Pay o Google Pay. Questa tecnologia può chiaramente essere oggetto di un attacco hacker, ma secondo Bloomberg è molto improbabile che questo succeda nel caso del pallone, perché richiederebbe che il possessore del dispositivo a rischio ne disinstallasse volontariamente tutte le protezioni.

    Anche dalla Casa Bianca arrivano delle rassicurazioni.

    “I controlli di sicurezza attraverso cui passano tutti i regali indirizzati al Presidente sono stati fatti anche sul pallone da calcio”, ha detto la portavoce della Casa Bianca Sarah Sanders. La Casa Bianca non ha però detto se siano state rilevate modifiche apportate alla palla o no.

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