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    Londra, gli oppositori sauditi si uniscono contro la repressione del regime

    Credit: Getty Images

    Gli attivisti vogliono creare un fronte comune contro la repressione del governo saudita nei confronti delle voci critiche

    Di Futura D'Aprile
    Pubblicato il 11 Dic. 2018 alle 15:31 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:22

    Oppositori del regime saudita provenienti da diverse parti del mondo si sono riuniti a Londra per chiedere che venga fatto uno sforzo collettivo per sfidare il governo “oppressivo” del principe ereditario saudita Mohammed bin Salman in Arabia Saudita.

    I relatori della Seconda conferenza sulla diaspora saudita hanno detto che dopo l’omicidio del giornalista saudita Jamal Khashoggi nel consolato di Istanbul è arrivato il momento di dar vita ad un fronte unito contro le politiche del principe ereditario.

    Organizzato da Diwan London, un centro di discussione che si concentra principalmente sulla penisola araba, e dall’organizzazione per i diritti umani saudita ALQST, la conferenza che si è tenuta domenica 10 dicembre ha visto la partecipazione di attivisti provenienti da Stati Uniti, Canada, Australia, Germania, Svizzera e altre parti del mondo.

    Molti attivisti, tra cui il figlio dello studioso musulmano Salman al-Odah attualmente in prigione e noto per le sue posizioni progressiste su questioni considerate controverse, hanno parlato alla conferenza tramite videochiamata.

    Uno dei temi affrontati è stato quello della sorte di al-Odah: di recente un procuratore saudita ne ha chiesto la condanna a morte durante un processo a porte chiuse.

    “Questo fronte di opposizione chiede il rispetto dei diritti, democrazia, uguaglianza e giusto processo, tutti chiediamo la stessa cosa”, ha detto Yahya Assiri, a capo di ALQST.

    I dissidenti hanno detto che gli incontri sono stati un passo importante nonché il primo del suo genere: l’obiettivo è creare un fronte coordinato e unito contro la repressione del governo saudita nei confronti delle voci critiche, che vengono impunemente incarcerati, torturati e privati ​​dei loro beni.

    La conferenza ha visto la partecipazione di personaggi di spicco dell’opposizione come il 72enne Mohamed al-Massari, un fisico saudita in esilio, dissidente politico e presidente del Comitato per la difesa dei diritti, la prima organizzazione indipendente per i diritti umani nel regno. Massari ha ottenuto l’asilo nel Regno Unito nel 1994.

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