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    Omicidio Khashoggi, il principe saudita se ne assume la responsabilità: “È accaduto sotto il mio controllo”

    Il principe saudita Mohamed bin Salman e il giornalista ucciso Jamal Khashoggi

    Lo ha ammesso Mohammed bin Salman in un'intervista al giornalista della Pbs Martin Smith

    Di Maria Teresa Camarda
    Pubblicato il 27 Set. 2019 alle 10:19 Aggiornato il 27 Set. 2019 alle 11:02

    Omicidio Khashoggi | Il principe saudita se ne assume la responsabilità

    Il principe ereditario dell’Arabia Saudita Mohammed bin Salman ha dichiarato di essere responsabile dell’omicidio del giornalista Jamal Khashoggi. Il reporter fu assassinato lo scorso 4 ottobre nel consolato saudita a Istanbul da un commando partito dall’Arabia. “È accaduto sotto ai miei occhi. Me ne assumo tutta la responsabilità perché è accaduto sotto il mio controllo”. Sono le parole esatte che il principe ha pronunciato nel corso di un’intervista al giornalista della Pbs Martin Smith per il documentario Il principe della corona dell’Arabia Saudita. L’intervista integrale andrà in onda il prossimo 1° ottobre, a un anno circa dal delitto.

    L’omicidio del giornalista, scrittore ed editore Jamal Khashoggi aveva suscitato un tumulto globale, offuscando l’immagine del principe ereditario. Nel paese degli Emirati Arabi erano scattati immediatamente piani ambiziosi per diversificare l’economia del principale esportatore mondiale di petrolio, in vista di eventuali ripercussioni internazionali. Da allora, bin Salman non ha più visitato gli Stati Uniti o l’Europa.

    Anche le Nazioni Unite si sono occupate del delitto Khashoggi. In un rapporto di 100 pagine l’Onu definisce l’omicidio “un’esecuzione deliberata e premeditata”. E dice che esistono “prove credibili” sul coinvolgimento del principe saudita di Istanbul Mohammad bin Salman al Sa’ud. È “un crimine internazionale del quale lo Stato dell’Arabia Saudita è responsabile in base alle leggi internazionali sui diritti umani”, prosegue il rapporto.

    Khashoggi, collaboratore del Washington Post, era un acceso critico della Corona saudita. È stato visto l’ultima volta al consolato saudita a Istanbul il 2 ottobre, dove doveva ricevere i documenti di cui aveva bisogno per il suo prossimo matrimonio. Secondo quanto noto fino a ora, il suo corpo è stato smembrato e rimosso dall’edificio, e i suoi resti non sono stati trovati.

    Omicidio Khashoggi | Le registrazioni degli ultimi momenti

    All’inizio di settembre, un giornale turco ha pubblicato le trascrizioni di registrazioni audio degli ultimi momenti di Khashoggi prima dell’omicidio. Le registrazioni sono state ottenute dall’intelligence nazionale turca e riportano la conversazione tra il giornalista saudita e i membri della squadra di 15 uomini arrivata da lui.

    Nei 10 minuti precedenti alla sua morte, Maher Abdulaziz Mutreb, un alto ufficiale dell’intelligence saudita e la guardia del corpo del principe Mohammed, chiese a Khashoggi di “lasciare un messaggio” a suo figlio. Quando Khashoggi ha rifiutato, Mutreb ha detto: “Scrivilo, signor Jamal. Sbrigati. Aiutaci in modo che possiamo aiutarti”.

    Gli agenti hanno quindi drogato il giornalista saudita. Le sue ultime parole prima di perdere conoscenza furono: “Ho l’asma. Non farlo, mi soffocherai”. Nei 30 minuti successivi si sente il suono di strumenti meccanici: per chi sta indagando si tratterebbe dei momenti dello smembramento del corpo.

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