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    Olanda, addio alla vita normale per la principessa Amalia: è finita nel mirino della criminalità organizzata

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 15 Ott. 2022 alle 12:12 Aggiornato il 15 Ott. 2022 alle 12:14

    Radicale cambio di vita per Amalia d’Olanda. La principessa erede al trono dei Paesi Bassi, ha dovuto lasciare gli alloggi per studenti ad Amsterdam e tornare al palazzo reale all’Aja perché minacciata dalla mafia della droga olandese. Lo hanno reso noto i genitori, Willem-Alexander e Maxima, i quali hanno anche raccontato che Amalia, che quest’anno aveva cominciato gli studi universitari, adesso quasi non esce di casa. La regina si è lamentata del fatto che queste minacce abbiano “conseguenze enormi” per la vita della figlia: la ragazza, che ha 18 anni, è tornata nella residenza di famiglia nel palazzo Huis ten Bosch e non esce quasi mai, se non per andare ad Amsterdam, dove sta frequentando il primo anno della facoltà di Politica, Psicologia, Giurisprudenza ed Economia.

    Secondo la stampa olandese, il nome della principessa e quello del primo ministro, Mark Rutte, sono stati menzionati nelle comunicazioni intercettate tra figure della malavita che parlavano di possibili piani per un attacco o un rapimento. “Sono conseguenze molto difficili per lei. Penso che sia davvero molto coraggiosa – ha aggiunto la madre, Maxima -. Non ha alcuna vita studentesca, come gli altri ragazzi. Non è bello vedere tuo figlio vivere così. Può andare all’università, ma basta. Sono molto orgoglioso di lei e di come continua” con i suoi studi.

    Amalia, il cui titolo formale è principessa d’Orange e che sarà il prossimo capo di Stato, viveva in un alloggio in affitto, che condivideva con molti altri studenti. Pare che all’origine dei timori ci sia Ridouan Taghi, 44 anni, il padrino olandese della “Mocro-Mafia” attualmente sotto processo ad Amsterdam. ‘Mocro’ è il neologismo coniato alla fine degli anni ’90 per designare gli immigrati di origine marocchina in Belgio e nei Paesi Bassi. Nel luglio dello scorso anno, il boss è stato accusato di aver incaricato la sua banda, che si dice controlli le importazioni di cocaina in Europa, di assassinare Peter de Vries, il famoso giornalista e attivista, ucciso a colpi di arma da fuoco in una strada ad Amsterdam, il 15 luglio del 2021.

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