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    L’eroica nuotatrice siriana Sarah Mardini sopravvissuta a un naufragio è stata arrestata in Grecia

    Sarah Mardini. Credit: AFP

    Nel 2015 salvò numerose vite umane a bordo di un gommone che rischiava di affondare a largo del Mar Egeo. Nel 2016 ha partecipato alle Olimpiadi in Brasile

    Di Clarissa Valia
    Pubblicato il 31 Ago. 2018 alle 08:13 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 19:39

    La nuotatrice siriana 23enne Sarah Mardini è stata arrestata il 21 agosto in un aeroporto in Grecia con le accuse di spionaggio, traffico di esseri umani, riciclaggio. nuotatrice siriana mardini arrestata

    La ragazza si trovava in Grecia dove aveva trascorso qualche settimana a Lesbos per fare volontariato, quando è stata fermata si trovava in aeroporto in attesa del volo che l’avrebbe riportata in Germania dove da ormai tre anni ha trovato riparo insieme alla sorella Yusra.

    Sarah Mardini è stato arrestata arrestata insieme a un altro volontario, Sean Binder. Sarah e Sean lavorano entrambi per l’ong “Emergency response Center International” (Erci).

    Dopo l’arresto della ragazza Sven Spannekrebs, il suo allenatore, ha dichiarato che Sarah “odia gli scafisti. Per lei non c’è niente di peggio. Perciò non riesco a credere che abbia collaborato con scafisti e trafficanti di uomini”.

    Anche il direttore del Bard College ha difeso la ragazza: “Non posso credere che le accuse siano fondate”.

    Le autorità greche hanno accusato Sarah di collaborare con gli scafisti per l’arrivo dei profughi via mare attraverso dei gruppi con l’app di messaggistica Whatsapp.

    Inoltre Sarah è accusata anche di riciclaggio di denaro e avendole trovato addosso un binocolo e una radio particolare con cui si captano i segnali delle guardie costiere, la polizia greca sostiene che Sarah sia una spia.

    Il ministero degli Esteri tedesco e l’ambasciata tedesca ad Atene si stanno occupando del caso, ma le accuse sono pesanti.

    La storia di Sarah Mardini

    Scappate dal loro paese d’origine, Sarah e sua sorella Yusra erano considerate due promesse del nuoto a livello nazionale, ma nel 2011 furono costrette a interrompere la carriera a causa dell’inizio della guerra civile in Siria. Le sorelle fuggirono dalla guerra a bordo di un gommone che rischiava il naufragio a largo del Mar Egeo nel 2015.

    Durante la fuga verso Lesbo l’imbarcazione ha rischiato di affondare a causa di un guasto al motore, così Sarah, insieme alla sorella Yusra, hanno portato una ventina di profughi in salvo nuotando per tre ore fino a una sponda.

    Dalla Siria in guerra alle Olimpiadi in Brasile

    Nel settembre del 2015, le sorelle Mardini sono arrivate a Berlino, dove Yusra ha continuato a dedicarsi al nuoto qualificandosi per le Olimpiadi del 2016, mentre Sarah ha continuato ad aiutare altri profughi, con le attività di volontariato.

    Qui, grazie all’aiuto di un interprete egiziano che le ha seguite fin dal loro arrivo in Germania, Yusra è entrata in contatto con il Wasserfreunde Spandau 04, uno dei club sportivi più antichi della città. Dopo settimane di prova, la giovane nuotatrice è stata scelta dal suo allenatore tedesco Sven Spannekrebs per entrare a far parte della squadra.

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