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    Dichiarato “nato morto”, neonato muove una gamba. Medici lo lasciano morire in cella frigorifera per non modificare i documenti

    Di Clarissa Valia
    Pubblicato il 6 Ott. 2019 alle 12:58 Aggiornato il 6 Ott. 2019 alle 12:59

    “Nato morto” muove una gamba. Medici lo lasciano morire in cella per non cambiare i documenti

    Due medici sono stati accusati di infanticidio per avere lasciato morire un neonato nella cella frigorifera per defunti.

    Il bimbo sarebbe dovuto nascere già morto, perché i documenti lo avevano già registrato “nato morto”. Ma una volta uscito dal grembo della madre ha cominciato a muovere una gamba. I medici lo hanno lasciato morire lo stesso per evitare di modificare le carte.

    La tragica vicenda è avvenuta in Kazakistan e ha portato alla denuncia dei due medici.

    Il capo medico Kuanysh Nysanbaev (indifferente all’evidente segnale di vita del neonato) ha ordinato che il bambino fosse messo nella cella frigorifera per defunti. Nysanbaev e un ostetrico sono stati quindi accusati di omicidio e rischiano il carcere fino a 20 anni.

    Secondo quanto dichiarano gli inquirenti, il caso è emerso proprio grazie alle intercettazioni del cellulare del dottor Nysanbaev. Il medico è stato intercettato nell’ambito di una indagine più ampia di corruzione che lo vedrebbe coinvolto, ma gli inquirenti hanno intercettato anche questa vicenda.

    “Dopo la nascita, il bambino è stato negligentemente registrato come nato morto, anche se in realtà era ancora vivo”, ha dichiarato il capo della polizia anticorruzione Shyngys Kabdula.

    “Dopo che ha dato segni di vita i medici, anziché prendere misure urgenti, hanno però deciso di agire comunque secondo i documenti già pubblicati dicendo che il bambino era nato morto”.

    Il medico Kuanysh Nysanbaev

    I medici hanno deciso di lasciare morire il neonato nella cella frigorifera, poiché il database dei computer dell’ospedale dava già il bambino come morto e non bisognasse quindi modificarlo o correggerlo.

    “Mi scuso con la famiglia e con la madre del bambino”, ha dichiarato il viceministro della sanità Lyazzat Aktayev.

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