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    Muore d’infarto in trasferta di lavoro mentre è in compagnia di una donna: la corte d’Appello di Parigi condanna l’azienda

    L'uomo era impegnato con una donna conosciuta sul posto, ma per la corte si tratterebbe comunque di un "incidente sul lavoro"

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 13 Set. 2019 alle 09:28 Aggiornato il 15 Set. 2019 alle 11:19

    Muore durante un viaggio di lavoro dopo un rapporto: per la corte si tratta di “incidente sul lavoro”

    Un tecnico della sicurezza in viaggio di lavoro è morto d’infarto mentre era impegnato in un rapporto intimo con una donna.

    La tragedia è avvenuta in Francia ed è salita agli onori della cronaca perché per i giudici della Corte d’Appello di Parigi si è trattato di un “incidente di lavoro”, nonostante l’uomo fosse in compagnia di una donna conosciuta sul posto fuori dall’orario lavorativo, e in una stanza diversa da quella assegnata dall’azienda. Ora la ditta per la quale l’uomo era in trasferta sarà costretta a risarcire i familiari.

    La controversia legale è iniziata quando la famiglia dell’uomo scomparso ha fatto causa all’azienda, perché per loro questa era responsabile della trasferta del dipendente anche durante le ore di svago.

    E così i parenti hanno chiesto un risarcimento per “incidente di lavoro”.

    La ditta, che si occupa di costruzioni nel campo delle ferrovie, si è opposta fermamente, sostenendo che il proprio dipendente era impegnato in attività strettamente private e fuori dall’orario lavorativo quando è morto.

    Per l’azienda la morte dell’uomo non poteva essere considerata “sul lavoro” anche perché l’uomo è morto in una stanza d’albergo diversa da quella che gli era stata assegnata.

    Per gli avvocati della società, “l’impiegato aveva coscientemente interrotto il suo viaggio di lavoro per una ragione di interesse personale, indipendente dal suo impiego”, ovvero impegnarsi in una relazione adultera con una sconosciuta.

    Ma dopo varie sentenze e ricorsi, la corte di Parigi ha accolto la richiesta della famiglia: ora i beneficiari avranno diritto a un sussidio mensile pari a circa l’80 per cento dell’ultimo stipendio del tecnico morto d’infarto fino all’anno previsto per il pensionamento.

    Per la corte d’Appello di Parigi, “qualsiasi morte o infortunio subìto da dipendenti in viaggio di lavoro lontani dalla sede della loro azienda equivale ad un “incidente sul lavoro”.

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