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    Morte 17enne olandese, il Vaticano: “Dobbiamo sempre difendere la vita”

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 5 Giu. 2019 alle 13:04 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 19:23

    Morte Noa Pothoven Vaticano | “La morte di Noa è una grande perdita per qualsiasi società civile e per l’umanità. Dobbiamo sempre difendere la vita. #NoaPothoven“. Così il Vaticano ha commentato la morte di Noa Pothoven la 17enne olandese che ha scelto di lasciarsi morire. Il commento è arrivato via Twitter, in un post della Pontifica Accademia per la Vita.

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    Anche il Vaticano commenta la controversa notizia della 17enne olandese che si è lasciata morire di fame e di sete. Troppo il dolore per gli stupri subiti, tre in pochi anni, che l’avevano ridotta in una condizione di profonda depressione e anoressia.

    La prima violenza risale a quando aveva 11 anni, come da lei stessa raccontato nel libro autobiografico scritto dalla giovane, durante la festa di una compagna di scuola. Il secondo episodio poco dopo, sempre in occasione di una festa per adolescenti.

    A 14 anni poi l’ultima aggressione e una violenza in strada da parte di due uomini: un episodio che la giovane non aveva avuto il coraggio di denunciare “per paura e vergogna”. “Rivivo quella paura e quel dolore ogni giorno”, aveva spiegato un anno fa. “Il mio corpo si sente ancora sporco”.

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    La giovane è morta domenica nella sua casa di Arnhem. Solo cinque giorni prima aveva pubblicato un ultimo post su Instagram in cui informava i suoi follower che la sua richiesta era stata accettata.

    “Un triste ultimo post, ho pensato a lungo se lo avrei condiviso qui ma alla fine ho scelto di farlo comunque. Vado dritta al punto: entro massimo 10 giorni morirò”, ha scritto Noa Pothoven. “Dopo anni di lotte, la battaglia è finita. Ho smesso di mangiare e di bere e dopo difficili confronti è stato deciso che potrò morire perché la mia sofferenza è insopportabile”.

    Il caso di Noa è deflagrato in Italia nella giornata di ieri, martedì 4 giugno, e ha tenuto banco per quasi 24 ore, scatenando un accesissimo dibattito pubblico. Fiumi di parole sono però stati spesi per commentare una notizia che, allo stato attuale, altro non è che una vera e propria fake news.

    Come rivelato a TPI da Marco Cappato, leader dell’associazione Luca Coscioni, la diciassettenne olandese non ha affatto ottenuto l’eutanasia ma al contrario si è lasciata morire di fame e di sete proprio perché l’Olanda le ha negato la possibilità di accedere al trattamento di fine vita.

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