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    “Così Bill Clinton macchiò il mio vestito blu”: la confessione imbarazzante sul sesso di Monica Lewinsky

    In arrivo "The Clinton Affair", il docufilm in cui l'ex stagista della Casa Bianca ha ammesso di aver pensato anche al suicidio dopo lo scandalo

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 16 Nov. 2018 alle 12:14 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 02:46

    Nell’era del #MeToo, il Sexgate – lo scandalo che vide coinvolti il presidente degli Stati Uniti durante il secondo mandato, Bill Clinton, e la sua stagista 22enne, Monica Lewinsky – non sembra così lontano. Prima del debutto in televisione del documentario The Clinton Affair – previsto il 18 novembre 2018 – sono stati pubblicati alcuni spezzoni in cui la Lewinsky si confessa e parla anche di sesso.

    Monica Lewinsky ha rotto il silenzio sulla relazione con Bill Clinton

    La donna, ora 45enne e psicologa, raramente ha parlato della sua storia con il marito di Hillary, Bill Clinton. Nel docufilm, però, la Lewinsky ha raccontato nuovi dettagli imbarazzanti. Uno di questi riguarda le celebri macchie sul vestito di lei. L’ex stagista della Casa Bianca ha così ripercorso l’episodio.

    Era stata chiamata in ufficio dal presidente degli Usa per ricevere alcuni regali: Clinton le regalò davvero una spilla da cappello e una copia del capolavoro di Walt Whitman, Foglie d’erba. I due poi si spostarono in bagno dove ebbero un rapporto sessuale. Si abbracciarono e da lì le tracce di liquido seminale sul suo vestito blu. Successivamente andarano a cena, ma nessuno avvertì la Lewinsky del vestito sporco. Quando la stagista notò gli aloni pensò di essersi sporcata con una salsa durante il pasto.

    Il Sexgate

    In un altro episodio del documentario, l’ex stagista ha parlato di ciò che le è successo dopo lo scandalo. Ha ricordato, dunque, il momento in cui l’FBI le chiese di collaborare alle indagini diventando un’informatrice. “Per cooperare con loro avrei dovuto monitorare le telefonate, che loro avrebbero ascoltato e registrato, e avrei dovuto indossare una cimice”, ha sostenuto Lewinsky. Non aveva scelta e si sentiva in colpa. E così ha rivelato: “Pensai che l’unico modo per uscirne era uccidermi”: voleva buttarsi da una finestra.

    Ma in realtà la donna non era stata collaborativa con gli investigatori in un primo momento: “Immaginavano che avrei accettato molto facilmente. Non avevano un piano pronto al mio rifiuto”. La Lewinsky era innamorata del presidente Clinton. A distanza di anni, però, è ancora delusa dal fatto che lui non si sia mai scusato.

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