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    Migranti, naufragio al largo della Tunisia: 43 morti. Altri 14 cadaveri trovati sulla spiaggia libica di Zawia

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 3 Lug. 2021 alle 17:02

    Continua la conta dei morti nel Mediterraneo mentre le navi delle Ong sono quasi tutte ferme nei porti, la maggioranza delle quali per cavilli burocratici. Almeno 43 persone sono annegate al largo della Tunisia, nel naufragio di un’imbarcazione di migranti diretta dalla Libia verso l’Italia, mentre altre 84 persone sono state salvate, ha fatto sapere la Mezzaluna rossa tunisina secondo Reuters online. L’imbarcazione era partita da Zawia, città della Libia nord-occidentale con a bordo migranti provenienti da Egitto, Sudan, Eritrea e Bangladesh, spiega l’organizzazione umanitaria.

    Proprio a Zawia, sono stati ritrovati i corpi di almeno 14 migranti, tra cui un bambino e una donna. Lo rende noto su Twitter la portavoce dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), Safa Msehli. “È la raccapricciante realtà quotidiana nel Mediterraneo Centrale”, ha commentato nel post la portavoce.

    Secondo Medici Senza Frontiere, “Nei primi sei mesi del 2021 almeno 721 persone hanno perso la loro vita, con un incremento tre volte superiore rispetto allo stesso periodo del 2020. Siamo di fronte a un’evidente realtà: mentre le navi umanitarie delle Ong sono bloccate, molte persone continuano a morire nel Mediterraneo”. Fra le navi bloccate c’è la GeoBarents di Medici senza frontiere, ferma al porto di Augusta dopo un’ispezione amministrativa durata 14 ore. “E’ la tredicesima volta in tre anni che l’Italia blocca navi umanitarie”, dice la Ong

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