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    Il corto in realtà virtuale per rivivere l’esperienza dei migranti dal Messico agli Stati Uniti

    Alejandro González Iñárritu ed Emmanuel Lubezki, entrambi vincitori di premi Oscar, sono i due artisti di origine messicana che hanno creato il progetto “Carne y Arena”

    Di TPI
    Pubblicato il 3 Giu. 2017 alle 17:42 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 19:04

    Alejandro González Iñárritu, regista vincitore di quattro premi Oscar, ed Emmanuel Lubezki, direttore della fotografia che di Oscar ne ha vinti tre, sono gli autori di “Carne y Arena”.

    Si tratta di un cortometraggio di sei minuti presentato al Festival di Cannes 2017 che intende immergere gli spettatori in una vera e propria esperienza sensoriale grazie all’utilizzo della realtà virtuale.

    I due artisti di origine messicana hanno dato sfogo alle loro capacità per far vivere ad altri un pezzo del viaggio compiuto da un gruppo di rifugiati che sta cercando di entrare negli Stati Uniti d’America dal Messico e si ritrova a costeggiare il muro che separa i due paesi vicino all’Arizona.

    Con l’utilizzo della realtà virtuale, gli spettatori non solo possono ascoltare e vedere le storie dei migranti, ma possono provare sulla loro pelle le sensazioni vissute durante il viaggio.

    Il corto, infatti, mette in scena fatti realmente accaduti e permette di incontrare, nel mondo reale, i personaggi virtuali protagonisti del film, in uno spazio che diventa una vera e propria istallazione artistica che va oltre il concetto di film.

    Il cinema tradizionalmente inteso viene superato dal progetto dei due artisti che hanno pensato di far vivere questa esperienza ad uno spettatore per volta.

    Si entra in una stanza colma di scarpe, scarpe vere di persone vere, perse nel deserto da chi ha tentato la traversata. Solo dopo essersi tolte le proprie, a piedi nudi, e solo dopo l’avvio di un allarme, è possibile accedere all’arena, il luogo deputato alla messa in scena degli eventi.

    A quel punto si entra in una sala il cui terreno è ricoperto di sabbia per aiutare l’immedesimazione. Dopo che degli addetti sistemano uno zaino sulle spalle dello spettatore, il visore sugli occhi e le cuffie sulle orecchie, comincia il viaggio.

    L’istallazione, che ha ottenuto grande visibilità sui media internazionali, sarà riproposta dal 7 giugno al 15 gennaio 2018 alla fondazione Prada di Milano, che insieme alla Legendary Entertainment è produttrice del progetto.

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