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    Migranti, Msf: “La vera emergenza è evacuare le persone da Lesbo”

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 2 Mar. 2020 alle 20:26 Aggiornato il 2 Mar. 2020 alle 20:37

    Migranti al confine tra Turchia e Grecia, l’appello di Msf

    Da quando la Turchia ha dichiarato di non poter gestire la quantità di persone che fuggono dalla guerra in Siria, aprendo così i confini verso la Grecia, migliaia di migranti hanno provato a intraprendere il viaggio per raggiungere l’Europa, e la situazione al confine tra Grecia e Turchia si fa sempre più insostenibile.

    Medici Senza Frontiere (Msf) ha commentato la crisi in corso a Lesbo, dove è presente con una clinica pediatrica fuori dal campo di Moria. “Sono passati ormai quattro anni da quando l’accordo UE-Turchia strumentalizza vite umane per motivi politici. Ancora una volta, vediamo che gli stati membri dell’Unione Europea vogliono impedire a tutti i costi alle persone di cercare sicurezza piuttosto che fornire assistenza di base a uomini, donne e bambini in pericolo, mettendoli così in una condizione di ulteriore rischio”, dichiara Stefano Argenziano, coordinatore delle operazioni di Msf in Grecia.

    “Questa situazione ha portato alla morte di un bambino e all’attacco con gas lacrimogeni contro le persone alle frontiere. Sono inoltre arrivate notizie riguardo la guardia costiera che ha ostacolato imbarcazioni in difficoltà invece di prestare soccorso”, fa sapere Argenziano. “Con 40.000 persone intrappolate nelle isole greche, la situazione ha raggiunto il limite di sopportazione per i richiedenti asilo e per le comunità locali, entrambi abbandonati dai leader europei a causa dell’accordo UE-Turchia. Di conseguenza, crescenti tensioni hanno portato a scontri, blocchi nelle strade e attacchi contro chi cerca di dare assistenza”.

    “Le persone in stato di necessità sono private dell’assistenza fondamentale perché sia le équipe di Msf che altre organizzazioni hanno dovuto limitare il volume di attività per problemi di sicurezza. Il governo greco e l’UE devono agire immediatamente per ridurre il livello di tensione. Le misure di emergenza annunciate dal governo greco avranno conseguenze devastanti in quanto tolgono il diritto di chiedere protezione e mirano a respingere le persone in Turchia. Tutto questo porterà soltanto più caos, morti in mare, escalation di violenza e un disastro umanitario ancora peggiore”.

    L’organizzazione medico-umanitaria, che fornisce assistenza medica e umanitaria a richiedenti asilo in Gregia dal 1996, sottolinea come siano gli Stati membri dell’UE a dover affrontare la vera emergenza: “Evacuare le persone dalle isole verso i paesi dell’UE, fornire un sistema di asilo funzionante, smettere di intrappolare le persone in condizioni orribili”.

    Dal 2014 Msf ha ampliato le proprie attività in Grecia per rispondere ai bisogni di un numero crescente di richiedenti asilo, rifugiati e migranti in arrivo dalla Turchia e dal 2016 fornisce cure mediche di base, trattamenti per malattie croniche, assistenza psicologica e psichiatrica, insieme a un ampio pacchetto di supporto sociale. Attualmente i team di Msf lavorano sulle isole di Lesbo, Samos e ad Atene.

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