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    Migliaia di persone hanno manifestato contro il razzismo e il fascismo in Finlandia

    La marcia è stata organizzata a Helsinki dopo la morte di un uomo aggredito a un raduno neonazista. Il sentimento anti-immigrazione è in aumentato nel paese

    Di TPI
    Pubblicato il 25 Set. 2016 alle 12:01 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 17:53

    In Finlandia oltre 15mila persone si sono riunite a Helsinki il 24 settembre per protestare contro il razzismo e le violenze di matrice xenofoba, dopo la morte di un uomo aggredito a un raduno neonazista. 

    Il sentimento anti-immigrazione è aumentato in Finlandia in seguito all’afflusso di richiedenti asilo dello scorso anno.

    La polizia una settimana fa aveva arrestato un membro di un movimento di estrema destra con l’accusa di aver aggredito un cittadino finlandese nel centro di Helsinki, morto per le ferite pochi giorni dopo.

    I manifestanti hanno mostrato cartelli inneggianti alla pace e di protesta contro gli slogan e i simboli fascisti e xenofobi. Eventi simili si sono svolte in altre città. La polizia ha riferito che tutte le manifestazioni sono andate avanti pacificamente.

    “La gente pensa che non si parli abbastanza di razzismo qui. C’è troppa negligenza. Tutti noi dovremmo esporci di più contro il razzismo, compresi i politici”, ha detto un manifestante. 

    Il primo ministro, Juha Sipila, che è stato criticato per essere stato troppo prudente nei suoi commenti sui movimenti di estrema destra, si è unito a un simile raduno antirazzista nella città di Kuopio.

    “Le persone sono qui per una giusta causa. Le azioni dei movimenti estremisti violenti sono una preoccupazione per la maggioranza silenziosa della nazione”, ha detto Sipila. 

    Il premier ha poi aggiunto che il governo sta progettando di rafforzare la legislazione in materia di movimenti estremisti e contro i discorsi che incitano all’odio. 

    Circa 32.000 richiedenti asilo, per lo più provenienti dall’Iraq, sono arrivate in Finlandia lo scorso anno. Come in altri paesi nordici il governo ha successivamente temperato le sue politiche di immigrazione.

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