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    Il Messico raggiunge un nuovo record di omicidi: nel 2018 sono stati 33.341 i casi registrati

    Rispetto al 2017 sono state uccise quasi 6mila persone in più, superando il precedente record di 28.866 persone vittime di omicidi

    Di Futura D'Aprile
    Pubblicato il 21 Gen. 2019 alle 18:30 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 19:01

    Nel 2018, 33.341 persone sono state uccise in Messico: il paese ha così segnato un nuovo triste record raggiungendo il più alto numero di omicidi dal 1997, anno in cui lo Stato ha iniziato a tenere  il conto delle persone assassinate ogni anno.

    Rispetto al 2017 sono morte di morte violenta quasi 6mila persone in più, superando il precedente record di 28.866 persone vittime di omicidi.

    Già a metà del 2018 i dati mostravano un aumento allarmante delle uccisioni nello stato del Centro America: a giugno si sono registrate 2.668 vittime di omicidio secondo i dati  della Segreteria esecutiva del Sistema nazionale di sicurezza pubblica (SESNSP).

    La città di confine di Tijuana, nella Bassa California, resta uno dei luoghi più violenti del paese e secondo le autorità l’aumento del numero di omicidi è dovuto alle battaglie tra i cartelli della droga di Jalisco e Sinaloa per il controllo delle rotte del traffico di stupefacenti.

    Guardando ai dati delle vittime di omicidio in Messico è facile notare che una delle categorie maggiormente in pericolo nel paese è quella dei giornalisti. A fine dicembre Reporter senza Frontiera, la Ong con sede a Parigi, aveva inserito il paese del Centro America al terzo posto nella lista delle nazioni più pericolose per i giornalisti presente nel suo report annuale.

    Nel 2018 infatti otto reporter sono stati vittime di omicidi e in meno di 20 giorni dall’inizio del nuovo anno un giornalista è già stato ucciso nello stato della Bassa California.

    Si tratta di Rafael Murúa Manríquez, direttore della radio Radiokashana, ucciso il 20 gennaio 2019: è lui il primo giornalista ucciso nel nuovo anno, il primo di una lista che probabilmente si allungherà con il trascorrere dei giorni.

    Secondo i media locali, Manríquez aveva ricevuto minacce a causa del suo lavoro e nel 2016 era stato inserito nel Sistema federale per la protezione dei giornalisti.

    Nei sei anni di governo del presidente Pena Nieto (2012-2018) sono stati 47 i giornalisti uccisi in Messico, mentre dal primo dicembre 2018, giorno dell’insediamento del socialista López Obrador, sono morti già tre giornalisti.

     

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