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    Medici senza frontiere accusa la Russia e Assad per i bombardamenti sugli ospedali siriani

    Medici senza frontiere accusa l’esercito russo e il regime siriano di aver deliberatamente bombardato ospedali nel nordest della Siria

    Di TPI
    Pubblicato il 22 Feb. 2017 alle 10:55 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 17:53

    Medici senza frontiere (Msf) accusa l’esercito russo e il regime siriano di aver deliberatamente bombardato ospedali nel nordest della Siria, tra cui una sua struttura a Ma’arat Al Numan, durante febbraio 2016.

    L’attacco è avvenuto il 15 febbraio 2016 e ha provocato la morte di 25 persone, tra cui un membro dello staff medico, e undici feriti, poi portati in un altro ospedale, che è stato colpito lo stesso giorno. Il dottor Mego Terzian, presidente di Msf Francia, ha pubblicamente accusato la Russia e la Siria di essere responsabili.  

    Il Forensic Architecture, un centro di ricerca britannico, ha affermato che sono stati esaminati una decina di video girati da medici e attivisti locali, oltre a foto diffuse in rete. L’esame ha mostrato che gli attacchi agli ospedali sono opera degli eserciti russo e siriano. L’ingrandimento di alcuni fotogrammi mostra che i colpi sugli ospedali sono stati ripetuti e mirati. Le immagini satellitari hanno immortalato due velivoli militari, tra cui un Mig 23, in dotazione al regime siriano, alzarsi in volo e dirigersi verso la zona.

    “Non abbiamo prove inconfutabili, ma molti indizi”, afferma il direttore delle operazioni di Msf Pierre Mendiharat. “Eravamo già convinti che le forze governative e pro-governative fossero responsabili”.  

    Secondo Msf i velivoli militari russi e siriani avrebbero colpito con offensive aeree 12 ospedali nelle città di Idlib, Aleppo e Hama, tra cui sei strutture sostenute dalla stessa Ong. Msf ha registrato, in un precedente rapporto diffuso il 18 febbraio 2016, 7mila vittime e 155mila feriti all’interno dei suoi ospedali in Siria nel solo 2015.

    Sono oltre cento le strutture sanitarie gestite da Msf nel mondo ad essere state bombardate nel 2015. La maggior parte sono in Siria, poi seguono Yemen, Afghanistan, Ucraina e Sudan. “Msf considera vitale stabilire i fatti e le responsabilità di ogni bombardamento in modo da poter continuare ad assicurare ai civili l’assistenza necessaria”, si legge nel dossier. “Denunciamo gli aggressori per combattere l’impunità”.   

    Il video di Medici senza frontiere:

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