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    Massacro in un villaggio della Papa Nuova Guinea: 15 donne e bambini fatti a pezzi da una tribù rivale

    Di Giovanni Macchi
    Pubblicato il 10 Lug. 2019 alle 08:23 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 16:32

    Massacro villaggio – Almeno 15 donne e bambini sono stati uccisi in un massacro nella provincia di Hua, in Papua Nuova Guinea, in quello che si configura a tutti gli effetti come un terribile caso di violenza tribale.

    Le uccisioni sono avvenute lunedì 8 luglio durante un raid su Karida, un villaggio di circa 800 persone all’interno del paese. Un testimone che era nel villaggio al momento dell’attacco, ha detto riferito al The Guardian che c’erano 15 vittime – otto bambini di età compresa tra 1 e 15 anni e sette donne, due delle quali erano incinte.

    L’attacco è avvenuto intorno alle 6 del mattino: le persone sono state uccise dopo aver aperto la porta agli aggressori. “Mi sono svegliato e ho sentito il rumore delle pistole, poi ho visto alcune delle case che stavano bruciando”, ha detto il testimone al Guardian.

    “Così sono scappato via e mi sono nascosto nella boscaglia, poi più tardi sono tornato indietro e ho visto corpi tagliati a pezzi e case bruciate”.

    Oltre alle pistole, nell’attacco sono stati usati coltelli. “Alcuni abitanti del villaggio sono stati così malamente smembrati che è stato difficile identificare a chi appartenessero i resti”.

    L’attacco si configura come un caso di violenza tribale, ed è stato compiuto da uomini armati delle tribù Haguai, Okiru e Liwi . La provincia di Hela e altre aree degli altipiani della Papua Nuova Guinea sono state colpite spesso da questo tipo di violenza negli ultimi anni.

    Il primo ministro della Papa Nuova Guinea, James Marape, ha commentato l’accaduto, affermando tra le altre cose che le forze di polizia che operano nella regione sono troppo poche. “Ho chiesto più poliziotti in servizio permanente nella zona dal 2012, ma non ha avuto alcun sostegno”, ha detto Marape.

    “Come si può garantire la sicurezza in una provincia di 400mila persone con meno di 60 poliziotti in servizio?”, ha aggiunto il primo ministro.

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