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    Marocco, cani randagi fucilati e uccisi nella notte

    Credit: AFP/PHOTO/ABDELHAK SENNA

    Nelle zone turistiche del Marocco, turisti e persone del posto hanno diffuso immagini e video di cani uccisi a colpi di fucile nel corso della notte, si tratta di una vera e propria strage dei randagi

    Di Clarissa Valia
    Pubblicato il 12 Apr. 2018 alle 11:41 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 11:34

    In Marocco, nella zona di Taghazout, nel sud del paese, e nella località turistica di Agadirsi è verificata una vera e propria strage di cani randagi, fucilati e uccisi nel cuore della notte.

    Secondo le testimonianze degli abitanti di Agadir e dei volontari di associazioni animaliste, diversi cani randagi sono stati sterminati la notte di giovedì 5 aprile 2018 da uomini armati di fucili.

    Secondo quanto riportato dall’edizione marocchina dell’Huffinghton Post, la ragione di queste uccisioni è da ritrovarsi nell’arrivo della commissione di ispezione della Fifa nella zona, per l’eventuale candidatura del Marocco ai Mondiali di calcio del 2026.

    L’altra ragione associata all’uccisione indiscriminata dei cani di Agadir è legata agli interessi per la crescita edilizia e turistica nella zona.

    I testimoni sul posto hanno riferito che gli abbattimenti dei cani avvengono per mano di uomini armati di fucili e contro questa strage è stata lanciata anche una petizione online che fa appello alle istituzioni, in particolare al ministro degli interni e al capo del governo del Marocco.

    I cani di quest’area della costa marocchina sono molti, ma la popolazione locale, come anche quella turistica di passaggio, avevano trovato un modo per gestire il numero dei randagi sul territorio.

    L’associazione Le coeur sur la patte ha portato infatti avanti un progetto di sterilizzazione e castrazione dei cani randagi che occupano in gran numero la zona per cercare di arginare l’aumento degli animali senza padrone che si aggirano sul territorio.

    Attraverso la firma nel 2016 di una convenzione stipulata con le istituzioni locali, l’associazione ha messo nero su bianco che il fenomeno dei randagi deve essere affrontato attraverso metodi non violenti per gli animali.

    Il progetto di Le coeur sur la patte comporta la cattura degli animali al solo scopo di sterilizzarli per poi lasciarsi di nuovo in libertà. Questi animali castrati sono riconoscibili da un’etichetta colorata che viene applicata all’orecchio e grazie alla tutela della convenzione questi animali così identificabili non possono essere uccisi.

    Uno cani randagi marocchini con l’etichetta applicata all’orecchio per l’identitificazione.

    Dalla 2006 grazie all’associazione e all’accordo con le istituzioni, circa un migliaio di cani sono stati reinseriti nel territorio sterilizzati.

    Cosa dice la legge marocchina?

    Ai sensi dell’articolo 609 del codice penale in vigore in Marocco, “coloro che causano la morte o ferite degli animali con l’uso di un’arma o con il lancio di pietre […] sono punibili con una multa tra 10 e 120 dirham “.

    Dall’Italia il progetto “Stray Dogs International Project” dei cinofili Clara Caspani e Lorenzo Niccolini sta portando avanti la ricerca sul randagismo e sulle sue soluzioni per una convivenza pacifica tra animali e esseri umani, lottando contro stragi come quella appena descritta che si sta verificando in Marocco.

     

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