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    Marina Ovsyannikova scappata dalla Russia: la giornalista dissidente ora è in Europa con la figlia

    Di Massimiliano Cassano
    Pubblicato il 17 Ott. 2022 alle 17:43 Aggiornato il 17 Ott. 2022 alle 17:44

    È fuggita dalla Russia e si trova adesso in Europa insieme a sua figlia Marina Ovsyannikova, la giornalista della tv di Stato di Mosca che lo scorso marzo – poco dopo l’invasione dell’Ucraina – interruppe le trasmissioni del telegiornale per mostrare un cartello contro la guerra. L’annuncio arriva due settimane dopo che le autorità del Cremlino avevano pubblicato un avviso sostenendo che la giornalista fosse fuggita. Inserita nella lista dei ricercati, la cronista è accusata di aver diffuso false informazioni sul conflitto: un reato che potrebbe costarle fino a 10 anni di carcere.

    “Lei e sua figlia hanno lasciato la Russia poche ore dopo essere partite dall’indirizzo in cui era agli arresti domiciliari. Ora sono in Europa”, ha detto l’avvocato della donna, Dmitry Zakhvatov. “Stanno bene – ha aggiunto – e stanno aspettando di poterne parlare pubblicamente, ma per ora non è sicuro”. Marina Ovsyannikova si trovava agli arresti domiciliari dallo scorso 11 agosto con l’applicazione del braccialetto elettronico: il 9 ottobre era prevista per lei una nuova udienza per valutare la sua posizione processuale. Era stata posta sotto misura cautelare dopo aver tenuto una protesta solitaria a metà luglio vicino al Cremlino mostrando un cartello che diceva “Putin è un assassino. I suoi soldati sono fascisti”.

    In un’intervista rilasciata poco dopo aver interrotto il telegiornale, rivelò di aver preparato la sua azione di protesta da sola, ma di aver avvertito la simpatia di molti colleghi che non possono supportarla pubblicamente per paura di perdere il lavoro. “Molte delle persone che lavorano per la tv di Stato capiscono molto bene quello che sta succedendo. Sanno molto bene di star facendo qualcosa di sbagliato”. A Che Tempo che Fa ha rivelato i dettagli della sua protesta: “Sono andata in una cartoleria, ho comprato i pennarelli e ho fatto questo cartello in inglese per lo spettatore occidentale, perché volevo far vedere a tutto l’occidente che i russi sono contro la guerra, e quello che era scritto in russo era destinato agli spettatori russi affinché non credessero alla propaganda russa e cercassero altre informazioni”.

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