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    Mali, tre italiani e un togolese rapiti da uomini armati: sequestrata una coppia con bambino

    Credit: Nicolas Remene/Le Pictorium Agency via ZUMA Press
    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 20 Mag. 2022 alle 15:18 Aggiornato il 20 Mag. 2022 alle 19:54

    Mali: rapiti tre cittadini italiani e uno togolese da un gruppo di uomini armati

    Quattro persone, tra cui tre cittadini italiani, sono state rapite da un gruppo uomini armati in Mali. Il sequestro è avvenuto la scorsa notte, secondo un funzionario locale citato da Afp, a circa 10 chilometri da Koutiala, nella regione di Sikasso, a est della capitale Bamako. Secondo il portale Africa-Express, i sequestrati apparterrebbero a una comunità di Testimoni di Geova: si tratterebbe di una coppia di Potenza, rapita assieme al loro bambino, e di un cittadino togolese. Tutti e quattro sono stati caricati dai sequestratori su una vettura.

    “Faremo tutto il possibile per ottenerne la liberazione”, ha detto ad Afp una fonte delle forze sicurezza del Mali, che ha preferito rimanere anonima, confermando che il sequestro è avvenuto nel centro sudorientale di Sincina.

    In una nota, il ministero degli Esteri ha dichiarato che l’unità di crisi della Farnesina sta compiendo “le dovute verifiche e accertamenti”, mentre il ministro Luigi Di Maio “sta seguendo in prima persona l’evolversi della vicenda”.

    Il Mali è uno dei paesi più instabili del continente africano, teatro di frequenti attacchi jihadisti dal 2012. In quell’anno alcuni gruppi legati ad al-Qaeda hanno ottenuto il controllo del Mali settentrionale, prima di essere respinti da un intervento militare internazionale a guida francese, lanciato a inizio 2013. L’operazione, denominata Barkhane, è prossima alla conclusione a seguito del drastico cambiamento negli equilibri politici a Bamako, che dal 2020 ha subito due colpi di stato, guidati dallo stesso gruppo di ufficiali. La nuova giunta si è avvicinata a Mosca e si è scontrata ripetutamente con le diplomazie occidentali, dopo aver invitato nel paese i mercenari della compagnia russa Wagner. Lunedì scorso, la giunta guidata dal colonnello Assimi Goita ha affermato che alcuni ufficiali “sostenuti dall’Occidente” avrebbero tentato un nuovo colpo di stato tra l’11 e il 12 maggio. In precedenza, la giunta era venuta meno all’impegno di tenere elezioni legislative e presidenziali per il 27 febbraio.

    “Presenteremo un piano per ridimensionare la nostra missione in Mali. Abbiamo deciso di sospendere tutte le attività di addestramento delle truppe, e non vedo più una prospettiva perché queste attività possano riprendere nel prossimo futuro”, ha dichiarato oggi l’alto rappresentante dell’Unione Europea per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell, in risposta a una domanda sulla situazione in Mali, dopo la notizia del rapimento. “Bisogna ridurre gli effettivi, in modo coordinato, e rischierarli in altri paesi della regione, e vedere poi come gli obiettivi della missione possano essere ridefiniti per continuare ad assistere la popolazione del Mali”, ha aggiunto Borrell, ribadendo quanto dichiarato a fine aprile da Emmanuel Macron, con l’annuncio del ritiro imminente delle 2.400 forze francesi in Mali per l’operazione Barkhane. Nel paese dell’Africa occidentale sono presenti anche truppe italiane, come parte di una coalizione europea per combattere il terrorismo nella regione del Sahel. La task force, denominata Takuba, è composta da 800 soldati, provenienti anche da Danimarca, Estonia, Francia, Paesi Bassi, Portogallo, Repubblica Ceca, Svezia e Ungheria.

     

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