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    Macron vende armi all’Egitto e si dimentica dei diritti umani

    La visita del presidente francese ha fatto molto discutere

    Di Futura D'Aprile
    Pubblicato il 28 Gen. 2019 alle 15:34 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:56

    Il presidente francese Emmanuel Macron si è recato in visti in Egitto il 28 gennaio per siglare importanti accordi economici con il capo di Stato egiziano.

    La visita di Macron nel paese africano ha fatto molto discutere, dato che Parigi ha deciso di implementare i rapporti commerciali con un paese noto per la violazione continua dei diritti umani.

    Gli accordi siglati dal capo dell’Eliseo riguardano i settori dei trasporti, delle energie rinnovabili, della salute e dell’agricoltura. In cambio, il presidente al Sisi acquisterà dai francesi aerei da caccia, navi da guerra e un satellite militare per un valore di 1 miliardo di euro.

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    Per cercare di aggirare le critiche, il presidente francese ha dichiarato che terrà in ampia considerazione la “preoccupante situazione” dei diritti umani in Egitto e fonti precisano che “la strategia di Macron è cambiata perché la percezione dei diritti umani in Egitto è variata”: sempre più spesso le Ong denunciano la “sistematica violazione” dei diritti umani perpetuata con il pretesto di combattere il terrorismo.

    Ai nuovi accordi commerciali dovrebbe quindi fare da contraltare un atteggiamento diverso di Macron verso al Sisi, che ponga al centro la questione dei diritti umani. Fonti dell’Eliseo parlano di un approccio che resta comunque “responsabile perché è un problema delicato”.

    La Francia quindi sembra voglia impegnarsi a “cercare di promuovere una politica più rispettosa in Egitto per quanto riguarda i diritti umani e le libertà fondamentali”.

    Al di là delle rassicurazioni del presidente e delle fonti dell’Eliseo, le Ong che lottano per la difesa dei diritti umani hanno accusato la Francia di essersi resa complice delle violenze di al Sisi tramite le vendita di armi.

    A pesare sul viaggio di Macron in Egitto ci sono anche le parole dei vicepremier Di Maio e Salvini, che accusano la Francia di continuare a perpetuare un sistema colonialista in Africa.

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